Aprirsi agli altri, mettersi al servizio del prossimo, puntare sull'"essere" e non sull'"avere", senza dimenticare le esigenze di chi non ha nulla: è il messaggio che fin dal giorno dell'elezione ha caratterizzato Papa Francesco. Siamo tutti, chi più chi meno, vittime della "pazzia" che "ci porta a considerare la nostra vita e il nostro valore sulla base degli oggetti che possediamo o non possediamo". Invece dovremmo sforzarci di promuovere "nuovi e più sani modi di alimentarci, di festeggiare, di scegliere gli oggetti che accompagneranno la nostra esistenza. Dobbiamo imparare a rivalutare ciò che è gratuito invece di ciò che percepiamo come 'importante' solo perché gli si può attribuire un prezzo, ciò che è il risultato di tempo e lavoro condiviso invece del 'già pronto', che di solito ha vita breve. E apprezzare la varietà degli esseri umani anziché sottometterci alla tirannia dell'omologazione o della diversità vissuta come motivo di discriminazione". Abbiamo bisogno di una nuova antropologia, la cui origine, "per quanto possa apparire debole o romantica", non può essere che l'amore: "Amare il prossimo facendoci noi stessi prossimo è ciò che ci costituisce come persone. Riconoscere l'altro come nostro simile non ci 'dà' nulla, ma ci rende esseri umani. Soltanto così potremo essere una vera comunità di uomini e non un'orda di bestie". In questo volume, che contiene il nucleo centrale del suo apostolato, Papa Francesco riflette sul grande tema dell'educazione.
NOTA DELL'EDITORE
Questo volume offre per la prima volta al lettore italiano un'ampia raccolta di scritti pastorali di Papa Francesco. Si tratta di lettere, omelie, discorsi, messaggi rivolti ai fedeli, ai sacerdoti, agli educatori in occasione di solennità religiose o convegni nazionali e internazionali, negli anni in cui Jorge Mario Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires.
Sono stati raggruppati in quattro capitoli, dedicati rispettivamente agli scritti sui temi educativi, al confronto con il mondo della cultura e della comunicazione, alle omelie (tenute durante le celebrazioni del Natale, della messa crismale, della veglia pasquale e del Corpus Domini), alle lettere ai catechisti.
Troviamo in questi testi il nucleo essenziale della visione complessiva di Papa Francesco, che informava allora il suo apostolato di vescovo e informa oggi il pensiero e l'azione del Pontefice. Quando fa riferimento all'incontro con Dio che «è sempre una novità e ci sprona a rinunciare alle abitudini, a metterci in marcia verso le periferie e le frontiere, là dove si trova l'umanità più ferita e dove i giovani, dietro la loro apparenza di superficialità e conformismo, non si stancano mai di cercare una risposta alle proprie domande sul senso della vita», Jorge Mario Bergoglio si rivolge agli uomini e alle donne di tutto il mondo. E la speciale attenzione riservata in queste pagine alla situazione sociale dell'Argentina scossa da una devastante crisi economica e dalle sue conseguenze prefigura quel modello di Chiesa povera e vicina ai più poveri che ha contrassegnato fin dall'inizio il suo pontificato.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
La sfida dell'educare
«La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato»
Gv 7,16
Educare alla cultura dell'incontro
Ad Harvard, sulla facciata di uno degli edifici dell'Università, si legge: «Che cosa è mai l'uomo perché te ne curi?». E una domanda sublime che dovrebbe spingere alla riflessione tutti coloro che desiderano approfondire il tema dell'educazione.
Questa frase, tratta dal Salmo 8, esprime tutto lo stupore del salmista di fronte al fatto che Dio, il suo interlocutore, sia realmente interessato alla propria creatura. «Perché te ne curi.» Sono le attenzioni che Dio dedica all'uomo a meravigliare l'autore del salmo. Le Sacre Scritture riassumono questo atteggiamento in una sola parola: amore.
E dopo la sorpresa, alla luce dell'effetto che le azioni del Creatore producono sulla sua opera prediletta, sorge un'altra questione. Si pone la domanda ontologica, quella sull'essenza del destinatario di tante premure.
Cos'è l'uomo? Cosa siamo noi uomini?
Il versetto del salmo, analizzato nel suo contesto, ci consente di individuare due vie di accesso, non contrapposte, al mistero dell'uomo.
Da un lato, la via teologica; dall'altro, la strada che dalle opere risale fino al nucleo da cui esse scaturiscono. Questo è l'approccio della filosofia, della cultura e delle scienze.
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Dott. Salvatore Scaccia il 3 dicembre 2014 alle 15:19 ha scritto:
riempie il cuore