Cristianesimo senza sacrificio

Ormai R. Girard è ben noto anche in Italia. Le sue opere principali sono edite da Adelphi e si è aperto anche un dibattito. La breve monografia della Mancinelli è quanto di meglio abbia trovato finora sull’argomento. In sette capitoli successivi percorre anzitutto la biografia intellettuale di Girard per passare quindi alle tappe successive della sua ricerca e della discussione che ne è seguita specie in campo teologico: Religione violenza e cultura, Violenza del sacro e liberazione da parte del Dio non violento, Il sacrificio: archetipo, eziologia hybris, Il Capro espiatorio e la religione vittimaria, R. Girard e la teologia cristiana, Sacrificio o espiazione? , Confronto suggestivo, infine, fra R. Girard e E. Levinas. La breve conclusione non pretende chiudere il problema di come sostituire sacrificio ed espiazione, ancora troppo umani. Ma è chiaro che, nella religione cristiana, si dovrebbe dare l’addio al sacro e al sacrificio in favore del santo e del dono di sé all’altro e all’Altro. Il modo di procedere è lineare e problematico ad un tempo, facendo partecipare al gusto della ricerca e della critica. L’A. conosce bene non solo Girard, ma anche la letteratura su di lui, italiana ed estera, come risulta anche dall’accurata bibliografia, che conclude l’opera. Un libro da consigliare come buona introduzione allo studio della teoria di R. Girard e dei conseguenti problemi esegetici e teologici, da essa suscitati.

Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2003, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)