Lettura degli "Scritti" di Francesco d'Assisi

Un, ormai classico, libro di Carlo Paolazzi sugli Scritti di Francesco d’Assisi è arrivato alla sua terza edizione, dopo ventotto anni dal lontano 1987, quando vede la luce la prima analisi realizzata dall’A. In quell’arco di tempo gli studi sugli Scritti erano, e sono fino ad oggi, in continuo progresso in tutti i suoi indirizzi. Lo stesso Paolazzi ha prodotto la loro nuova edizione critica, dopo quella di K. Esser, nel 2009. Essa è stata subito introdotta nelle edizioni delle Fonti Francescane ed è oggi il principale punto di riferimento per gli studiosi di francescanesimo. Proprio i testi della nuova editio dell’eredità dell’Assisiate costituiscono la principale novità della presente pubblicazione. Paolazzi, nella molto sobria nota al testo (p. 19-20), ripercorre la storia della nascita del libro e delle sue edizioni, evidenziando lui stesso cosa è cambiato nella sua terza elaborazione, e che cosa è stato conservato in maniera inalterata. La struttura dell’esposizione rimane uguale, e si crede questa una decisione saggia, per non sconvolgere le idee (e anche le abitudini) dei lettori delle edizioni precedenti. Lo schema ben ideato e sperimentato negli anni permette al lettore un veloce orientamento e collocazione del genere letterario dello scritto. Il libro, fin dalla prima edizione, nasce come il frutto dell’insegnamento, e tale indole discorsiva e di immediata comprensione è stata conservata anche nella sua terza edizione. È un vantaggio per chi vuole avere un primo approccio agli Scritti di Francesco.

Un’altra novità dal punto di vista metodologico è costituita dall’evidenziare all’interno degli Scritti dei passi biblici con il corsivo, «un intervento che mette maggiormente in luce con quale frequenza la parola di Francesco riprende letteralmente o riecheggia la parola di Dio» (p. 19).

I testi agiografici su Francesco e su Chiara, usati dall’A., sono stati qui riprodotti secondo l’edizione delle Fonti Francescane del 2011. Dunque è rinnovata completamente la parte delle fonti medievali nell’opera, e ciò prova la serietà e l’onestà accademica di Paolazzi, che crea inoltre l’uniformità testuale, spesso non osservata oppure tralasciata arbitrariamente degli altri autori.

Il libro di Paolazzi rimane un manuale di base per chi sistematicamente affronta la questione metodologica degli Scritti di Francesco, e anche il punto di partenza per gli studi più approfonditi. Una mancanza che si nota è un quasi inesistente aggiornamento della bibliografia. L’attualizzazione e il completamento con i nuovi testi e studi, nonostante non siano stati usati nella redazione del testo, avrebbe sicuramente giovato ai lettori e, in questa presente edizione, costituirebbe un valore aggiunto da tutti apprezzato. All’A. si rivolge un sincero ringraziamento per tutta la sua fatica e la ricerca pluridecennale offerta al mondo accademico, e non solo, nell’avvicinare la ricca e molteplice eredità scrittoria del Santo d’Assisi, che si autodefiniva simplex et idiota.

Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. I-II/2016
(http://www.seraphicum.com)