La liturgia ad Aquileia nel XII secolo

È benemerita questa ricerca di G. Peressotti, perché cerca le peculiarità della chiesa di Aquileia nelle pericopi evangeliche della Messa e nelle letture del Breviario. I manoscritti di cui l’autore si è servito si conservano attualmente nelle principali biblioteche del Friuli e sono datati al XII secolo. Il loro studio ha permesso di disegnare una ampia panoramica sincronica inerente i testi usati nell’epoca considerata per le celebrazioni liturgiche della chiesa di Aquileia. Questa chiesa era sede metropolitica con una quindicina di vescovadi suffraganei nel Veneto e nell’Istria.
Dei sei manoscritti analizzati tre sono relativi alla Messa, mentre altri tre propongono testi patristici del Breviario con gran rilievo dato a Beda il Venerabile più che a S. Agostino e a S. Ambrogio. Di questi manoscritti sono stati trascritti e analizzati alcuni testi riguardanti in particolare i martiri aquileiesi, le pericopi evangeliche e i rispettivi commenti patristici.
Il dodicesimo secolo medioevale è pervaso da un notevole fervore spirituale e culturale in Europa. A macchia d’olio si diffondono le abbazie benedettine con i vari rami ispirati a S. Benedetto, e quali centri di spiritualità e l’attitudine alla conservazione e alla trascrizione di preziosi libri antichi. La società vede nascere dal suo spirito pervaso di cristianesimo le università, spesso per iniziativa pontificia, che coordinano il sapere universale verso una unità verticale, la teologia. Mentre il metodo si affina con l’emergere di una dialettica sottile e analizzatrice.
Per quanto concerne Aquileia, va rilevato il fatto che buona parte dei suoi vescovi, ormai Patriarchi, sono di origine germanica. La conseguenza in ambito liturgico è quella di assistere ad una contaminazione dei testi, ciò appare soprattutto evidente nelle orazioni del Santoriale, e nel Breviario.

Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)