Datemi un punto di appoggio...: per una riscoperta della preghiera come anima dell'apostolato

Prof. Stefano Coccia il 5 novembre 2015 alle 12:29 ha scritto:

Libro davvero disarmante. Mons. Comastri ha fatto di questo libro uno dei capolavori letterari più belli. Il primo capitolo esprime il concetto principale del cristianesimo. Dio è amore. L'autore chiama in aiuto santa Teresa di Gesù Bambino che tramite i suoi scritti ci mette in chiaro cosa sia l'amore di Dio. La proprietà dell'amore è l'abbassarsi. Molto interessante e veritiero è l'autore quando dice che questa generazione non prega, si fa scarso ricorso alla preghiera, prima e durante le nostre attività. Il secondo capitolo è tutto centrato sulla figura dell'apostolo ed il terzo capitolo prende in considerazione delle figure di santi apostoli come Francesco d?Assisi, Madre Teresa di Calcutta, che Comastri ha conosciuto bene, san Vincenzo de' Paoli e il santo Curato d'Ars. Tutti questi grandi santi sono stati spinti dall'amore verso Dio e quindi dalla preghiera incessante. Noi ci domandiamo quindi quale sia il nostro stato di salute della nostra preghiera? L'apostolo deve conservare un costante e leale rapporto con Colui che lo invia, altrimenti parlerebbe a nome proprio e non di Colui che lo ha inviato. Nel quarto capitolo, l'autore, mette in guardia il lettore, attraverso le parole dei Profeti dell'A.T. dicendo che ci sono preghiere che non sono affatto preghiere gradite a Dio se la nostra condotta è falsa, se ci prostriamo a dei falsi e poi quando scopriamo ciò andiamo dal Signore senza un falso pentimento e chiediamo aiuto a Lui come per magia. Quanto è reale tutto ciò. Ci sono preghiere dalle quali Dio si deve difendere, perché sono come manciate di fango. Dio è la completezza dell'uomo, Dio è l'infinito che risponde al vuoto infinito del cuore umano: questa è l'antropologia biblica. Davvero stupenda è la spiegazione che Comastri dà alla parabola del Padre misericordioso.