Enchiridion Oecumenicum. 8

In questo numero di «CredereOg­gi» dedicato ai nodi dell'ecumenismo non poteva mancare una breve recen­sione sul volume ottavo, appena pub­blicato, di un'opera che si pone come un unicum nel panorama editoriale non solo italiano e che è uno strumen­to indispensabile per chiunque voglia occuparsi della realtà ecclesiale odier­na. Nel volume ottavo sono raccolti dialoghi locali a partire dal 1995, e la loro abbondanza ha costretto i curato­ri a suddividerli in due volumi: il pre­sente che copre i sei anni fino al 2001 e il prossimo che comprenderà i testi usciti fino a oggi.

L'abbondanza dei testi sembra un fatto contradditorio nella situazione attuale di un mondo sempre più globa­lizzato, in cui il dialogo ecumenico ap­pare qualcosa di superato o seconda­rio. In realtà l'impegno del dialogo si è invece spostato oltre i confini delle chiese cristiane, spingendo i credenti delle varie religioni a confrontarsi tra loro, per cercare soluzioni comuni ai gravi problemi di convivenza, di ri­spetto e tolleranza che non si possono eludere, pena l'autodistruzione della stessa umanità. Perciò giustamente si insiste, soprattutto da parte cattolica sull'ecumenismo spirituale, perché a questo livello soprattutto si compren­de come la riconciliazione sarà opera dello Spirito di Dio e non della bravura diplomatica degli uomini. La conver­sione personale è dunque la prima condizione per camminare verso l'uni­tà.

Inoltre i cristiani sono chiamati a non pensare più se stessi come appar­tenenti a questa o a quella confessione, ma piuttosto come membri dell'unica grande famiglia dei discepoli di Cristo. E lui che illumina tutti gli uomini, co­me efficacemente dichiara il motto-guida della prossima assemblea ecu­menica europea, convocata a Sibiu (Romania) dal 4 al 9 settembre 2007. Per la prima volta i cristiani europei si ritrovano in un paese a maggioranza ortodossa, mentre in precedenza si erano incontrati in città a prevalenza protestante (Basilea 1989) e cattolica (Graz 1997). In tal senso vanno segnalati alcuni dei documenti qui raccolti: quello del gruppo di Dombes sulla figura di Ma­ria, la madre di Dio e la Charta oecu­menica.

Il gruppo francofono di Dom-bes ha elaborato tra il 1998-1999 un testo prezioso su Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi, che costituisce una pietra miliare nella ri­flessione ecumenica intorno a Maria, nonostante le pesanti accuse contro il presunto «marianesimo» dei cattolici che ancora oggi vengono lanciate da cerchie ristrette di cristiani evangelici (basti cercare in internet questo tema!). Da parte ortodossa si può invece ben capire il ruolo di Maria, la «Tutta San­ta», anche nel favorire il reciproco riavvicinamento. Il medesimo scopo si propone an­che la Charta oecumenica, siglata nel 2001 dal Consiglio delle Conferenze episcopali cattoliche (CCEE) e dalla Conferenza delle chiese europee (KEK), che raccoglie non solo le chiese evangeliche, ma quelle anche ortodos­se, anglicane, riformate, ecc..

Il docu­mento traccia le linee guida per la cre­scita della collaborazione tra le chiese in Europa e sarà di grande aiuto duran­te tutta la prossima assemblea di Sibiu. Infine, per quanto riguarda l'Italia, va segnalato il testo dell'accordo tra chiesa cattolica e chiesa valdese sui ma­trimoni misti, firmato nel 1997, cui se­guì nel 2000 un documento applicativo su di un tema pastorale sempre più de­licato. La questione è trattata con mol­to equilibrio e sensibilità e le sue pon­derate riflessioni meritano di essere maggiormente divulgate nell'opinione pubblica italiana, tenuto conto anche delle attuali discussioni sulle nuove forme di convivenza.

Come affermano i curatori (prefazione, p. XXI), dai do­cumenti raccolti in questo e negli altri volumi dell'Enchiridion oecumenicum è possibile elaborare una nuova teolo­gia cristiana riconciliata, non più in forma controvertistica, ma in spirito di apertura e di dialogo, per rendere una comune testimonianza all'unico Evangelo che salva.

Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.4 del 2007
(www.credereoggi.it)