Citazione spirituale

La filosofia prima della filosofia

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Creta, XX secolo a.C. Magna Grecia, VIII secolo a.C.

 
di

Luca Grecchi


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EAN 9788828403395

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Descrizione
Tipo Libro Titolo La filosofia prima della filosofia - Creta, XX secolo a.C. Magna Grecia, VIII secolo a.C. Autore Editore Morcelliana Edizioni EAN 9788828403395 Pagine 208 Data gennaio 2022 Collana Saggi
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il 9 febbraio 2024 alle 17:04 ha scritto:

Il titolo di questo libro sembra strano,contradditorio o una provocazione,ma la prima parola(?filosofia?) ha un significato specifico (che costituisce l?indagine del libro) rispetto alla seconda [?filosofia?]:per comodità utilizzo ?filosofia A?, ?filosofia B?. La tesi, nei libri di storia della filosofia ,è che la filosofia B ha avuto origine in Grecia coi Presocratici (?i primi filosofi? come scrive Aristotele) a partire dal VII-VI sec.avanti Cristo. L?autore non contesta questa tesi (cfr,p.22 del cap.1°) ma vuole andare alle ?RADICI? delle origini storiche che individua nella civiltà cretese- micenea dal XX sec. A.C. ( non solo quindi nella civiltà greca del cosiddetto Medioevo ellenico[ Poemi omerici, Esiodo, mito e relgioni misteriche]).Il termine radici viene utilizzato con riferimento al concetto aristotelico di ?potenza? e ?atto?.Così scrive,p.23 :? Mostreremo...che queste radici hanno cominciato a formarsi nella civiltà palaziale cretese del XX secolo?.* Entrare nel merito delle analisi che vengono fatte è impossibile in un commento,perché richiederebbe numerose pagine:per comodità indico i capitoli dopo il primo, lungo e ripetitivo. CAP.II:La civiltà cretese (XX-XV).CAP
.III:La civiltà micenea (XVII-XII).CAP:IV:Le fondazioni delle poleis in Magna Grecia e Sicilia (VIII)-CAP.V:La polis e la filosofia. **Al di là di alcune perplessità che sorgono nel corso della lettura, questo libro è utile per arricchire le proprie conoscenze di queste antiche civiltà,sulle quali esistono buoni libri ma,per quanto io ne sappia,non con questo ?taglio? di indagine. (riflessione da non trascurare sono le osservazioni sulla ?pianificazione compiuta della civiltà cretese?, pp.35ss). Le perplessità sono dovute al problema di fondo,la mancanza di documentazione scritta ,come avverte anche l?autore a p.34:?Della civiltà minoica non ci rimangono,come noto,scritti,in quanto la sua scrittura Lineare A,non è ancora stata decifrata L?interpretazione qui proposta risulta pertanto strutturata su criteri differenti in base a quelli che gli storici tradizionali della filosofia antica sono abituati ad analizzare ...?,quindi,aggiunge,? su contenuti ritenuti molto verosimili?. NB. A parte il fatto che il ?molto? con ?verosimili ? stride alquanto,le ?radici? devono trovarsi su terreno adatto (nella metafora: la comunicazione linguistica),altrimenti la filosofia A alla fine risulta essere un discorso di carattere ,troppo, generale,se non generico e ripetitivo (cfr. la ?discrezionalità? di p.39!)Gli storici sanno bene che per civiltà antichissime,come quelle egizia e mesopotamiche, solo la decifrazione di numerosi (!) testi in geroglifici o cuneiformi consente di capire il pensiero di quei popoli,mentre la limitata disponibilità di testi scritti,ad es, degli Etruschi, ci preclude una buona conoscenza del loro pensiero.
°°°°{anche se esula dal tutto, è sempre utile,per aver presente lo ?spirito? della filosofia ? greca? (solo?), ricordare le parole di Aristotele sulla differenza tra l?aspetto teoretico filosofico e quello pratico scientifico-tecnico: ? ... che poi essa non tenda a realizzare qualcosa,risulta chiaramente anche dalle affermazioni di coloro che per primi hanno coltivato la filosofia. Infatti gli uomini hanno cominciato a filosofare,ora come in origine, a causa della meraviglia...se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall?ignoranza,è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica...questa sola,tra tutte le altre scienze diciamo libera:essa solo è fine a se stessa.}NB. Sulla ? meraviglia? l?autore in parte dissente (?non solo?),p.37.
* [Aristotele è chiaro, prima ancora di un Heidegger o Severino nella loro critica all?Occidente asservito ormai sempre più alla ?tecnica?.