Viventi in Cristo Gesù

Prof. Stefano Coccia il 1 febbraio 2017 alle 21:41 ha scritto:

Questo libro l’ho usato per un esame nella licenza all'Istituto Teologico ed il corso lo ha tenuto l’autore stesso. Lui è molto preparato ed a mio avviso è stato davvero bravo nell'esporre le cose scritte nella sua tesi di dottorato. I sacramenti non sono come dei rubinetti della grazia che io apro a mio piacimento e poi chiudo tutto e vado via, ma i sacramenti dovrebbero cambiare l’esistenza del cristiano, non solo a parole ma soprattutto nei fatti. Il seguire Cristo è il fondamento della vita morale e questo lo possiamo vedere soprattutto nelle lettere paoline che l’autore esamina dal punto di vista morale. La novità di vita del battezzato, e quindi di ogni cristiano, è la partecipazione sacramentale alla morte e risurrezione di Cristo, sul piano etico, quindi il battezzato, è “obbligato” a vivere un’esistenza pasquale, nell'imperativo di morire al peccato per essere servo della giustizia. I cristiani che hanno “indossato” Cristo Gesù, lo devono ancora sempre “indossare” di nuovo, quindi devono sempre dimostrare nuovamente quel nuovo essere nel Signore Gesù Cristo, confermando così la loro situazione di risorti. I sacramenti devono sempre essere visti dal punto di vista salvifico pasquale e contengono un progetto di vita morale. L’indicativo della fede, cioè l’essere in Cristo, fonda l’imperativo morale, cioè l’agire in Cristo, perché è a partire dalla prassi cristiana che l’apostolo Paolo fonda insieme imperativo e indicativo nell'espressione “camminare in Lui” (cf. Col 2,6). Possiamo dividere il libro nel dato antropologico come struttura sacramentale dell’uomo (bios), domanda di senso logico (logos), nella pienezza di beatitudine in Cristo per mezzo dell’azione sacramentale (telos), conseguente esigenza connaturale della vita morale (ethos) che norma l’agire della vita (nomos). Libro da leggere e meditare perché, secondo me, merita.