Opere [vol_21] / Vincenzo Gioberti e il panteismo

Si tratta della edizione critica che l’istituto di Studi Filosofici – Roma e il Centro Internazionale di Studi Rosminiani – Stresa stanno portando avanti e già in fase avanzata di pubblicazione, sotto la presidenza attuale del rosminiano Umberto Muratore e promossa da Michele Federico Sciacca.
L’introduzione premessa dal curatore illustra tutte le vicende esterne del testo che si rifà all’ed. Del 1853 (la Ia è del 1846), il quale raccoglie diversi altri scritti, come la lettera del Rosmini a G. Avogadro (10-5-1839); La tavola delle potenze dell’anima umana (1830) e la Difficultà che l’abate Gioberti muove all’abate Rosmini (1845).
Tutti i molteplici scritti riferentesi alla polemica Rosmini-Gioberti si trovano opportunamente elencati nella Bibliografia rosminiana curata da C. Bergamaschi arrivata ormai al diciannovesimo volume e nella «Rivista Rosminiana», la più antica rivista filosofica italiana (1906), che rappresenta l’organo del Centro Internazionale di Studi Rosminiani. Il più significativo degli studi sull’argomento è certamente la tesi di Giovanni Gentile Rosmini e Gioberti (1893), che ha avuto diverse altre edizioni. Per il testo di Rosmini Ottonello tiene presente l’Edizione Nazionale (vol. XLI) della Cedam di Padova del 1970, poiché dell’opera rosminiana non risulta conservato nessun manoscritto.
Il presente lavoro di un illustre rosminianista come è l’Ottonello, è arricchito di un prezioso indice degli argomenti per cui la consultazione è notevolmente facilitata per gli studiosi.
La polemica dei due grandi pensatori del Risorgimento Italiano occupa la scena della metà del secolo e verte sul problema del panteismo e ontologismo, accusa che reciprocamente si RIMPROVERAVANO. Il procedere del Rosmini, soprattutto nella risposta Difficultà… ridotte a sillogismo è netta e precisa nel determinare il lume come appartenenza di Dio, ma distinto da Dio, riferendosi all’essere ideale, presupposto di ogni conoscenza umana.
Nonostante la contesa di ordine dottrinale i rapporti tra i due grandi del clero italiano ottocentesco continuavano a restare cordiali e capaci di scambiarsi reciproche cortesie. Questa edizione aggiunge un nuovo tassello all’impresa dell’ed. critica già portata a buon punto, che offre una filosofia giustamente chiamata «enciclopedia cristiana», perché concepisce il cristianesimo come una sapienza globale dell’«uomo intero».

Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)