Stanchezza e sfiducia sono spesso nostre compagne di viaggio. Le parole del cardinal Martini qui raccolte – inedite e preziose – offrono al lettore il ristoro necessario per riprendere il cammino della vita alla luce dell’Avvento. Perché «quanti sperano nel Signore riacquistano forza, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi» (Isaia 40,31).
PREFAZIONE
di Franco Brovelli
Sono ambiti piccoli, per tanti aspetti «marginali», quelli in cui si collocano queste pagine. Si tratta delle omelie con cui il cardinal Carlo Maria Martini ha voluto esprimere vicinanza e attenzione alle Sorelle Povere di santa Chiara, che abitano il monastero di Milano. Sono tempi brevi di sosta con loro in preghiera, per lo più in Avvento e negli anni di inizio del suo ministero episcopale nella diocesi. Nulla di più, nella ferialità, guidati dalle pagine bibliche che la liturgia proponeva. Eppure, quanto viene evocato dalle sue parole spazia e invita a entrare in «territori» molto più vasti: quello dell'anno liturgico, nel suo insieme, inteso come lo svelarsi dell'agire di Dio nella nostra storia di uomini; e di un «Dio che viene», come ci ricorda il tempo dell'Avvento; e quello della vita della città e della gente che l'abita, destinataria di una parola che bussa alla porta e ne interpella il cammino.
Queste parole lasciano intravedere anche i primi passi di un vescovo che inizia il suo ministero e vorrebbe apprendere l'arte per meglio far dono del volto del Pastore buono, nel cui nome è stato inviato. La Parola commentata diviene invito alla preghiera, a uno sguardo nuovo sulla vita. Per intero il cammino si snoda nei ritmi della promessa e della speranza: «E il tempo dell'Avvento è quello di interrogazione su di noi: qual è il calore della mia speranza, cosicché io possa appoggiarmi sulle promesse di Gesù e da esse ricavare la forza sostanziale per vincere la stanchezza, la noia, la ripugnanza, la mediocrità della ripetizione degli stessi atti della vita quotidiana, attraverso la rigenerazione che ci viene dalla promessa? E ciò attraverso queste piccole perle, quei piccoli segni di adempimento della promessa che Gesù ci dà, perché questa promessa rimane aperta all'avvenire, ma già con alcune anticipazioni nel presente che sostengono la nostra speranza» (C.M. Martini, Omelia del 13 dicembre 1989).
Una comunità monastica di preghiera, nel cuore della grande città viene così aiutata a riconoscere meglio se stessa e il perché del suo esserci, nel tumulto e nella complessità della metropoli. Chi si consegna alla Parola e se ne lascia condurre diviene più capace di dire a se stesso e agli altri che l'esito delle nostre fatiche è una casa in cui si trova ristoro, un albero frondoso che accoglie e rigenera: «Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò».
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Letture: 1Cor 1,1-9; Sal 144; Mt 24,42-51
Come testi di questa Eucaristia ho preferito le letture del giorno, del lezionario quotidiano, perché ritengo molto importante che prendiamo giorno per giorno, dalla lettura della Scrittura, ciò che la Chiesa ci dà, cercando di comprendere come questa lezione biblica quotidiana si inserisce nella nostra vita. La lettura di oggi ci riporta uno degli ammonimenti fondamentali del Nuovo Testamento: «Vegliate, vigilate!».
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stefano rota il 12 dicembre 2014 alle 23:35 ha scritto:
Ancora una volta il card. Martini ci parla DELLA SUA GRANDE FEDE E CI INVITA A CAMMINARE SENZA PAURA E SENZA STANCARCI.
Mariaelena Fregoni il 19 marzo 2018 alle 22:38 ha scritto:
Libro molto bello per il periodo di avvento, aiuta a vivere al meglio il cammino verso il Natale, ad approfondire ogni singolo mistero e ogni piccolo segno della venuta del Signore. Tutti lo dovrebbero leggere, dal più piccolo al più grande.
Orsoline S.Cuore il 6 giugno 2019 alle 15:05 ha scritto:
l'ho usato in Avvento e mi è servito parecchio. "Senza stancarvi" è vero anche nell'uso. Trovo adatto l'invito a camminare ininterrottamente poiché il libro non lascia riposo e accompagna in un percorso continuo.
stefano rota il 8 febbraio 2020 alle 10:28 ha scritto:
Il card. Carlo Maria Martini ci offre ancora una volta una testimonianza di grande valore: la vita è un camminare, il progredire ogni giorno verso la conoscenza della verità. E anche se il cammino, spesso, è faticoso, ci sprona a continuare, nella certezza che il Signore cammina insieme a noi.
Prof. Stefano Coccia il 22 dicembre 2020 alle 16:50 ha scritto:
Questo libretto è davvero straordinario!!! L'ho usato, quest'anno, per tutto il periodo d'Avvento, ed anche se questo opuscolo segue il calendario ambrosiano (sei settimane d'avvento anziché quattro) è stato molto molto utile. Anche se non tutte sono omelie tenute nei giorni d'avvento questo libretto tratta tutti i temi principali delle domeniche d'avvento. I temi che, a mio avviso, sono stati trattati meglio, in queste omelie del cardinal Martini, sono quelli del vegliare, del vigilare e del preparare le vie del Signore. Il tempo dell'avvento è quello d'interrogazione su noi stessi, cosicché io possa appoggiarmi sulle promesse di Gesù, e da esse ricavare la forza necessaria per vincere la stanchezza, la noia, la mediocrità della ripetizione degli atti della vita quotidiana, attraverso la rigenerazione che ci viene dalla promessa e dalla venuta prossima del Signore Gesù Cristo.