Teresa di Lisieux: il fascino della santità

La Storia di un’anima, pubblicata nel 1898, l’anno dopo la morte Teresa di Lisieux, è un’opera che da allora è entrata tra le letture indispensabili di ogni cattolico devoto e ha ispirato la spiritualità e la fede di moltissime persone. La santa «Teresina », per distinguerla dalla «grande» Teresa d’Avila, è diventata per molti l’emblema di una spiritualità cristiana ispirata al «bambino Gesù», la «piccola via dell’infanzia spirituale», dai toni spesso dolciastri ed emotivi, poco attenti al contenuto reale della sua testimonianza di santità e inadatti a favorire la crescita del carattere «adulto» del credente.

Questo modo di considerare santa Teresa di Lisieux dovrebbe ormai essere per sempre archiviato, sia per le revisioni storico-critiche che a partire dal 1956 furono fatte sul testo della Storia di un’anima, sia soprattutto per la proclamazione di Teresa come «dottore della chiesa», fatta da Giovanni Paolo II nel 1997. Di più, il 6 aprile 2011, papa Benedetto XVI ha indicato questa giovane santa carmelitana come «dottore specialmente dei teologi» e l’ha definita maestra nella «scienza dell’amore», cioè nel lasciarsi pervadere dallo Spirito Santo, diventando così sempre più simile a Gesù, il Figlio di Dio.

Il presente volume non è la semplice ripresentazione dei Manoscritti di Teresa, pur fatta con tutti i criteri rigorosi dell’autenticità, ma ripercorre tutta la vicenda storica che ha portato a far emergere in pienezza la vera dottrina spirituale della santa. Molti malintesi sono nati dalla traduzione italiana di enfant Jésus, il nome assunto da Teresa nella sua professione religiosa e reso in italiano con «bambino Gesù». In realtà, enfant significa anche figlio, in questo caso il Figlio di Dio. E Teresa non fu per niente una persona di facili sentimentalismi, anzi ebbe a soffrire una prova dolorosa e lunga proprio in rapporto alla fede (la «spessa nebbia» che l’avvolgeva), il che la rende assai vicina ai problemi dei giorni nostri, in cui il credere è diventato difficile, o per lo meno non è più un atteggiamento spontaneo e scontato.

Gennari, come egli stesso racconta in una postfazione commovente, ha dedicato più di cinquant’anni all’approfondimento e alla ricerca della vera dottrina teresiana, fino a farne «una delle ragioni di fondo» della sua vita. Questo volume ne è la prova e per così dire il riassunto finale. Nella sua articolazione mostra una struttura coerente e compatta: dopo l’introduzione generale di carattere storiografico (pp. 13-115), che racchiude una preziosa sintesi teologica sulla dottrina di Teresa (pp. 92-115), segue la riproduzione dei Manoscritti, con una nuova e accurata traduzione dall’originale francese (pp. 117-453). In una terza parte di documentazione, il lettore può ricostruire l’opera benemerita dell’abbé André Combes (1899-1969), che ebbe di il merito di iniziare la riscoperta dell’autentica spiritualità di Teresa; inoltre vengono riportati gli interventi con cui i vari papi del Novecento, da Benedetto XV fino a Benedetto XVI, hanno illustrato e diffuso nel mondo cattolico la figura della santa. Oltre alla cronologia della vita di Teresa, l’autore fornisce una bibliografia essenziale e ragionata degli scritti di e su Teresa, che permette di cogliere anche gli sviluppi della ricerca che si è compiuta nel secolo trascorso dalla morte di questa che Pio X già nel 1911 aveva definito «la più grande santa dei tempi moderni ». Infine, non piccolo pregio del volume è l’apparato iconografico, che riporta preziose immagini di Teresa e il fac-simile di importanti documenti originali.

Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n. 4 del 2013
(http://www.credereoggi.it)