Amare la vita

Tutti sono sconvolti dalle cifre dell’Olocausto consumatosi durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma pochi sanno che solo negli ultimi trent’anni quasi lo stesso numero di morti si è avuto non nei campi di concentramento, bensì nelle cliniche italiane: parliamo dei 5 milioni di aborti ufficiali che datano dall’entrata in vigore della famigerata Legge 194, del numero sempre crescente di embrioni destinati a morte sicura grazie alle pratiche di fecondazione assistita, a cui potrebbe a breve aggiungersi un numero indefinito di ulteriori morti causate dalla legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico.

Una riflessione approfondita e seria è dunque d’obbligo e, coordinati da Tommaso Scandroglio, dieci studiosi di bioetica hanno affrontano sinteticamente questa tematica decisiva per il nuovo millennio: la difesa della vita, sempre in pericolo da quando il mondo esiste, ma nella nostra civilissima epoca messa in discussione non di fatto (guerre e delitti sono sempre esistiti), bensì di diritto.

Le dieci personalità vengono dal mondo ecclesiastico (mons. Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita; padre Pedro Barrajon, Magnifico Rettore del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum; don Marco Doldi, membro della Commissione Teologica Internazionale); da quello medico (don Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici), universitario (padre Gonzalo Miranda, ordinario di Bioetica presso la Regina Apostolorum; Claudia Navarini dell’Università Europea di Roma; Leonardo M. Macrobio, anch’egli della Regina Apostolorum) del volontariato (don Marco Vignati della Comunità Casa di Maria) e politico (l’europarlamentare Carlo Casini).

Don Maurizio Gagliardini, Presidente dell’Associazione “Difendere la Vita con Maria”, che nel decennale della sua fondazione ha organizzato il convegno di cui questo volume riunisce gli atti, sottolinea nell’introduzione come questo agile testo risponda innanzitutto a due necessità: da un lato riflettere con serietà sul grave tema della vita, dall’altro riportare suggerimenti pratici per agire, fornendo strumenti teoretici di difesa nelle discussioni contro i fautori di una cultura della morte sempre crescente – e che sempre più spesso attecchiscono anche nel mondo cattolico: basti constatare quanti difensori del padre di Eluana (e non di Eluana stessa) siano presenti nei corsi matrimoniali – e indicando soluzioni pratiche, in particolar modo finalizzate al superamento dell’aborto concepito come “contraccezione ex post”, negando dignità e diritti al concepito.

Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 55 - Giugno 2010