La legge canonica nella vita della Chiesa

Il Convegno del 24 e 25 gennaio 2008 organizzato in Vaticano dal Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi ha commemorato la promulgazione del Codice di Diritto canonico, avvenuta il 25 gennaio 1983 con la Costituzione apostolica “Sacræ Disciplinæ Leges” di Papa Giovanni Paolo II, e ha offerto uno spazio di riflessione riguardo lo sviluppo normativo provocato dal nuovo Codice ai diversi livelli della vita della Chiesa. Il Pontificio Consiglio per i Testi legislativi ha il compito, infatti, di vigilare sulla completezza e sull’aggiornamento della Legislazione della Chiesa, assicurando la coerenza dell’Ordinamento giuridico. La riflessione che si è diramata nel corso della due giorni di convegno si è soffermata sulla normativa canonica di alcune Congregazioni della Curia Romana, con l’intento di offrire una sintesi dell’esperienza giuridica di tali Dicasteri sulla produzione normativa messa in atto negli ultimi venticinque anni da parte degli enti a essi facenti capo.

Nella Costituzione apostolica Sacræ Disciplinæ Leges il Papa Giovanni Paolo II ebbe modo di affermare che la Chiesa «ha bisogno di norme: sia perché la sua struttura gerarchica e organica sia visibile; sia perché l’esercizio delle funzioni a lei divinamente affidate, specialmente quella della sacra potestà e dell’amministrazione dei Sacramenti, possa essere adeguatamente organizzato; sia perché le scambievoli relazioni dei fedeli possano essere regolate secondo giustizia, basata sulla carità, garantiti e ben definiti i diritti dei singoli; sia finalmente, perché le iniziative comuni, intraprese per una vita cristiana sempre più perfetta, attraverso le Leggi canoniche vengano sostenute, rafforzate e promosse». In questo senso, citando Antonio Rosmini, la centralità della persona costituisce l’essenza del Diritto che nella Chiesa è sintesi allo stesso tempo ragionevole ed essenziale di verità e carità nella libertà. Parlando ai partecipanti al convegno, il Papa Benedetto XVI ha affermato in proposito, che «poiché il Diritto canonico traccia la regola necessaria affinché il Popolo di Dio possa efficacemente indirizzarsi verso il proprio fine, si capisce l’importanza che tale Diritto debba essere amato e osservato da tutti i fedeli. La Legge della Chiesa è, anzitutto, lex libertatis: legge che ci rende liberi per aderire a Gesù».

Il volume si compone di due parti: nella prima di queste, sono riportati i tre interventi commemorativi; nella seconda parte è raccolto il testo delle sei relazioni tematiche. In particolare, dopo l’allocuzione del Papa Benedetto XVI, seguono i discorsi introduttivi di S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, del Cardinale Julián Herranz, Presidente emerito del medesimo Pontificio Consiglio e del Cardinale Tarcisio Bertone. Le sei relazioni tematiche sono state così ripartite: 1) al Cardinale Ivan Dias, “Accettazione e operatività del Diritto canonico nei territori di missione. Confronto culturale e limiti tecnici”; 2) al Cardinale Giovanni Battista Re, “Legge universale e produzione normativa a livello di Chiesa particolare, di Conferenze episcopali e di Concili particolari”; 3) al Cardinale Paul Josef Cordes, “Spontaneità della carità: esigenza e limiti delle strutture normative”; 4) al Cardinale Zenon Grocholewski, “L’insegnamento del Diritto canonico dopo la promulgazione del Codice del 1983”; 4) al Cardinale Franc Rodé, “Vita consacrata e struttura normativa. Esperienza e prospettiva del rapporto tra norma generale e statuti propri”; 6) al Cardinale Péter Erdö, “Rigidità ed elasticità delle strutture normative nel dialogo ecumenico (Elementi istituzionali nel CIC aperti per un dialogo ecumenico)”. Il volume si completa di un indice dei nomi, di un indice dei Canoni citati e di un indice generale.

Tratto dalla rivista Apollinaris n. 3-4/2009
(http://www.pul.it)