Citazione spirituale

L' anima della vita

-

Nefesh ha-hajjim

 
di

Hajjim di Volozhin Ickovitz

 


Copertina di 'L' anima della vita'
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EAN 9788882274689

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Descrizione
Tipo Libro Titolo L' anima della vita - Nefesh ha-hajjim Autore Editore Qiqajon Edizioni EAN 9788882274689 Pagine 122 Data marzo 2016 Peso 165 grammi Altezza 20,5 cm Larghezza 14,5 cm Collana Spiritualità ebraica
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ANIMA DELLA VITA
Presso le nostre edizioni HAJJIM DI VOLOZHIN
'
M.'Buber, Il cammino dell'uomo. Secondo l'insegnamento chassidico
M.'Greenberg, Una parola uscita da Gerusalemme. Bibbia ed ebraismo
A.'J.'Heschel, La discesa della Shekinah
A.'Mello, Leggere e pregare i Salmi
Detti di rabbini. Pirqè Avot con i loro commenti tradizionali


Il nostro Catalogo generale aggiornato
è disponibile sul sito
www.qiqajon.it




L'ANIMA
DELLA VITA
Nefesh ha-hajjim
'
Introduzione, traduzione e note
a cura di Alberto Mello, monaco di Bose




AUTORE: Hajjim di Volozhin
'
TITOLO: L'anima della vita
SOTTOTITOLO: Nefesh ha-hajjim
'
CURATORE: Alberto Mello
COLLANA: Spiritualità ebraica
FORMATO: 21 cm
PAGINE: 122
TRADUZIONE: dall'ebraico a cura di Alberto Mello, monaco di Bose
IN COPERTINA: Gri'a Bruskin, Alefbet. Parte 5, arazzo (2004-2006), particolare


© 2016 EDIZIONI QIQAJON
COMUNITÀ DI BOSE
13887 MAGNANO (BI) EDIZIONI QIQAJON
Tel. 015.679.264 - Fax 015.679.290' isbn 978-88-8227-468-9 COMUNITÀ DI BOSE
Introduzione
UNA MISTICA RABBINICA



Ecco che un libro straordinario, di una cultura rabbinica
integrale e perfetta, è consacrato a un Dio che si vuo-
le dipendente dagli uomini e a degli uomini per questa
ragione infinitamente responsabili che supportano l'u-
niverso''1.
Emmanuel Lévinas




Volozhin, 1824


Hajjim Ickovitz è nato nel 1759 ed è stato fino alla mor­
'
te, nel 1821, il rabbi del villaggio lituano di Volozhin: perciò
egli è ora noto semplicemente come rabbi Hajjim di Vo­o­
' l
zhin o come il Volozhiner, dal nome della sua città, come
si usa anche per i maestri cassidici''2.

1 E. Lévinas, 'Préface', in Rabbi Hayyim de Volozhyn, L'âme de la vie. Nefesh Ha­
hayyim, Lagrasse 1986, p. viii.
2 Per le poche notizie storiche relative a questo autore si possono consultare le voci:
'Hayyim ben Isaac of Volozhin', in The Jewish Encyclopedia VI, New York 1916, pp.
'
273-274; 'Volozhiner, Hayyim ben Isaac', in Encyclopaedia Judaica XVI, Jerushalajim
'
[1971], coll. 218-219. Proprio nell'arco della vita di rabbi Hajjim, la Lituania è passata
'
dall'associazione politica con la Polonia alla dominazione russa. Attualmente Volozhin
si trova in Bielorussia.


5
Compiuti gli studi biblico-talmudici nella sua città natale, Non conosco a sufficienza le fonti storiche del cassidismo,
ricomincia da capo la sua formazione ebraica sotto la guida ma è ammesso da tutti che una sua componente importan-
della più grande autorità talmudica del suo tempo, il Ga'on te fosse la cabala 'pratica', ossia l'uso magico del Nome
Elijjahu di Vilna (1720-1797), da cui verrà introdotto anche di Dio. Il suo fondatore, Israele di Mesbich (1700'1760),
in quell'universo midrashico 'nascosto' che noi chiamiamo è universalmente noto come il Baal Shem Tov, il 'Padrone
cabala, ossia nello studio dell'esegesi mistica della Torà''3. del buon Nome', che non è il suo, ma quello di Dio. Mo-
Miglior allievo del Ga'on, Hajjim è soprattutto il fonda-
' shè Idel fa un'importante distinzione tra cabala magico-e-
tore, a Volozhin, di una casa di studio, una jeshivà talmu- statica e cabala teosofico-teurgica: senza operare confini
dica, che sarà la prima, e diventerà il modello, di tutte le troppo netti, questa distinzione può essere utile anche per
famose accademie talmudiche lituane dal xix secolo fino il cassidismo''5. Come anche è stato detto, 'ciò che distin-
alla distruzione operata dalla Shoà. È bene sottolineare che gue precisamente la teurgia dalla magia è l'assenza di ve-
nelle scuole lituane si insegna la Bibbia e il Talmud, non emenza, di costrizione, di minaccia, e quindi la docilità e
la cabala: questa è riservata soltanto agli studenti avanzati, la sottomissione alla volontà di Dio'''6.
che abbiano terminato il corso di studi talmudici. Sta di fatto che presto si verifica uno scontro tra i mae-
Ma il passaggio tra xviii e xix secolo è proprio il momen- stri cassidici e le autorità talmudiche. Proprio il maestro di
to dell'esplosione dell'ultima grande esperienza cabalistica rabbi Hajjim, il Ga'on di Vilna, diventa il più grande 'op-
'
nel mondo ebraico, ossia la nascita e la progressiva diffu- positore' (mitnagghed) del cassidismo, fino a emettere una
sione del cassidismo. Questo movimento popolare, che ha vera e propria scomunica nei confronti della comunità dei
luogo nella stessa area geografica polacco-lituana del nostro suoi seguaci a Vilna. Rabbi Hajjim non scomunica i cassi-
'
autore, manifesta da subito un atteggiamento antitalmudi- dim: nonostante la grande venerazione per il suo maestro,
co: è molto più propenso alla preghiera che non allo studio. non firma nessun bando contro di loro. Scrive un libro,
Noi oggi lo conosciamo, in occidente, grazie alla grande che lascia in eredità al figlio Jizhaq e che uscirà postumo
'
opera divulgativa di Martin Buber, ma sappiamo bene che a Vilna nel 1824. Si intitola Nefesh ha-hajjim, che vuol di-
'
le sue caratteristiche originali erano assai più radicali, come re 'L'anima della vita', ma si può intendere anche come
gli contestava anche Ghershom Scholem''4. 'L'anima di Hajjim', il suo nome, il suo ricordo''7.
'

5 Con 'teurgia' si intende che l'attività umana può avere un'influenza nella sfera del
3 Conviene insistere sulla matrice midrashica della cabala, e in particolare dello Zo­ divino; con 'magia' la provocazione del divino per ottenere l'estasi o a scopi personali.
har, che in effetti è un midrash dei 'segreti della Torà', articolato in tre parti (secondo 'Contrariamente al mago, il teurgo ebreo antico e medievale incentrava la sua attività su
l'edizione di Mantova, 1558-1560): I Genesi; II Esodo; III Levitico, Numeri e Deu- valori religiosi accettati' (M. Idel, Qabbalah. Nuove prospettive, Milano 2010, p. 279).
teronomio (incompleto). 6 Così Pierre Hadot, citato da Ch. Mopsik, Les grands textes de la Cabale. Les rites qui
4 Credo che lo stesso Martin Buber abbia molto evoluto nella sua visione del cassidi- font Dieu. Pratiques religieuses et efficacité théurgique dans la Cabale des origines au milieu
smo, dalla Leggenda del Baalshem (1906) ai Racconti dei Hassidim (1949). Inizialmente at- du xviii'e siècle, Lagrasse 1993, p. 22.
tratto dalle esperienze estatiche, ha poi elaborato una 'cabala divenuta ethos' e perciò di 7 Il Nefesh ha-hajjim è praticamente il solo libro scritto da rabbi Hajjim di Volozhin.
' '
larga diffusione popolare: cf. M. Buber, Le storie di Rabbi Nachman, Parma 1995, p. 13. Post mortem ne uscirà anche un altro, ma in base agli appunti dei suoi studenti: un com-


6 7
Con questo libro, egli porta la disputa, il dissenso, sul Psicologia ebraica
piano più pacato delle convinzioni tradizionali: parados-
salmente, egli combatte gli eccessi della mistica cassidica
attraverso le stesse fonti cabalistiche, prima di tutto lo In ebraico biblico esiste una pluralità di termini che si
Zohar, ma anche gli scritti lurianici. In pratica, ci offre riferiscono alla respirazione: principalmente nefesh (che in
un'altra valutazione delle stesse fonti. Il merito di rabbi geroglifico è rappresentato dalla trachea) e ruah (che vuol
'
Hajjim è soprattutto quello di ricondurre la mistica ebraica
' dire anche 'vento'). È un po' come se noi dicessimo: re-
alle sue origini talmudiche, alla sua matrice midrashica: in spiro o soffio. Nelle lingue classiche questi termini si pre-
una parola, quella che ci propone è una mistica che pos- cisano in senso psicologico: nefesh in greco diventa psyché
siamo chiamare 'rabbinica', ricondotta entro gli argini di (in latino anima) e ruah diventa pneûma (latino spiritus). La
'
sicurezza della Bibbia e del Talmud. tradizione greco-latina valorizza di meno un terzo termi-
Quest'opera è suddivisa in quattro argomenti, i quattro ne, che invece è il più usuale in ebraico moderno per dire
Portici cui di seguito si rimanda con cifre romane: 'anima': neshamà, che nel testo qui presentato traduco
'alito divino' o 'alito di vita', in base al passo decisivo in
' Primo Portico (I): l'uomo, immagine di Dio, è l'ani- cui ricorre, Genesi 2,7.
ma del mondo; L'antico midrash''9 si limita a osservare che in ebraico
' Secondo Portico (II): la preghiera; ci sono tre termini per dire 'anima', e sono i tre sopra
' Terzo Portico (III): l'In-finito o Senza fine;
menzionati. L'esegesi mistica della Scrittura non ha tarda-
' Quarto Portico (IV): lo studio della Torà.
to a riconoscere a ciascuno dei tre termini un significato
Inserendo la mistica ebraica in questo quadro pedagogi- più specifico:
co, l'autore chiarisce subito il suo intento. Tutti e quattro
i Portici di cui si compone l'opera hanno dunque la loro ' nefesh, o 'anima', è il livello dell'azione;
' ruah, o 'spirito', è il livello della parola;
'
importanza, in questa costruzione. Ma il capolavoro di rab-
' neshamà, o 'alito', è il livello del pensiero.
bi Hajjim è certamente il Primo Portico, che dà il titolo a
'
tutta l'opera e che si può considerare una chiara e semplice
Mi domando, per inciso, se su questa tripartizione psi-
introduzione alla mistica ebraica. Il Primo Portico dell'Ani­
cologica non abbia avuto effetto la recita quotidiana dello
ma della vita è appunto il testo che qui presentiamo''8.
Shema' Jisra'el con le tre facoltà dell'amore di Dio, che non

mento al trattato Avot dal titolo Ruah ha-hajjim. Altrimenti, in vita, egli non ha pub-
' '
blicato se non dei responsi rabbinici, anche questi raccolti in un volume postumo dal debitore all'edizione francese: Rabbi Hayyim de Volozhyn, L'âme de la vie, con tradu-
titolo Nishmat hajjim.
' zione e commento di B. Gross e prefazione di E. Lévinas. A questa rimando il lettore
8 Anche in inglese, a mia conoscenza, questo è l'unico Portico che sia stato tradotto: per una visione completa di tutta L'anima della vita.
R. Ben Zion, An Anthology of Jewish Mysticism, New York 1981. Sono particolarmente 9 Cf. Genesi rabbà 14: vedi infra, p. 85, n. 7.


8 9
citazioni, vuoi per il ricorso a un linguaggio iniziatico che era fuori
della mia portata e sarebbe stato di difficile comprensione per il let-
tore comune. In questi casi, l'omissione è debitamente segnalata nelle
note.


1. alef
Trascrizione dall'ebraico
A IMMAGINE '


Alef: ' (solo tra vocali o in fine parola, non all'inizio)
Bet: b/v Sta scritto: 'Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagi-
Ghimel: g/gh ne di Dio lo creò' (Gen 1,27). Ed è pure scritto: 'Perché
Dalet: d a immagine di Dio fece l'uomo' (Gen 9,6). La profondità
Hè: h (se quiescente, nella terminazione femminile: à)
mistica del concetto di 'immagine' è una delle cose più
Wau: w
Zain: z importanti della costruzione del mondo, e comprende la
Het: h
' ' maggior parte dei segreti mistici dello Zohar. Tuttavia, qui
Tet: t tratteremo della parola 'immagine' al modo dei primi com-
Jod: j mentatori''1 del versetto: 'Facciamo l'uomo a nostra imma-
Kaf: k/kh gine, secondo la nostra somiglianza' (Gen 1,26). Infatti,
Lamed: l
Mem: m
le parole 'immagine' e 'somiglianza' non vanno prese
Nun: n alla lettera, come spiega il passo: 'Quale somiglianza gli
Samekh: s potreste fare'' (Is 40,18). Sono piuttosto da interpretare
'Ain: ' come una somiglianza sotto un certo aspetto, come dice il
Peh: p/f salmista: 'Somiglio al pellicano del deserto' (Sal 102,7).
Zade : z
Questo non vuol dire che avesse le ali o il becco, o che il
Qof : q
Resh : r suo aspetto si fosse trasformato in quello di un pellicano.
Sin : s
Shin : sh 1 I 'primi commentatori' sono gli esegeti medievali della Bibbia e del Talmud. In
Tau : t questo caso si riferisce a Maimonide, La guida dei perplessi 1,1. Ma rabbi Hajjim non
'
segue Maimonide fino in fondo. È d'accordo con lui che la 'somiglianza' con Dio non è
assoluta, ma tocca solo qualche aspetto particolare. Tuttavia diverge nell'identificazione
di questo aspetto: non si tratta della 'essenza ragionevole', come sostiene Maimonide,
bensì della 'energia creatrice' dell'uomo. Va da sé che quando si parla dell'adam creato
a immagine, si parla dell'uomo 'maschio e femmina'.


28 29
Semplicemente, nel suo modo di essere, appariva errante e
ramingo, come un pellicano del deserto, che è un uccello
solitario e ramingo di luogo in luogo: questa è appunto l'in-
terpretazione dei primi commentatori. Allo stesso modo,
il concetto di 'immagine' significa che Dio e uomo sono
somiglianti solo per qualche aspetto. 2. bet
' DI DIO



Bisogna quindi capire perché si dice esattamente 'a im-
magine di Dio', e non di un altro suo Nome. Del Nome
'Dio' (Elohim) il significato è noto: designa il Signore
' benedetto il suo Nome ' in quanto è il padrone di tutte
le potenze''1. Ma egli ' benedetto il suo Nome ' è chiamato
'Padrone delle potenze' in misura diversa dalla carne e dal
sangue. L'uomo, quando costruisce una casa, per esempio
di legno, non crea e non produce il legno autonomamente,
ma si limita a prendere dei legni già esistenti e a disporli
nella casa. Dopo averli disposti a suo piacimento, ritrae la
sua forza da essi, e ciò nonostante la casa sussiste.
Invece egli ' benedetto il suo Nome ' al momento della
creazione di tutti i mondi li ha creati e li ha prodotti dal
nulla con la sua potenza infinita. Non solo, ma da allora,
ogni giorno e veramente a ogni istante, tutta l'energia della
loro produzione, del loro ordinamento e della loro esisten-
za dipende unicamente dal fatto che lui riversa su di essi,
a suo piacimento, l'energia e il flusso di una luce nuova.

1 Qui l'autore cita Ja'akov ben Asher (1270-1340), Tur, Orah hajjim 5. Elohim, infat-
' '
ti, nella Bibbia è anche nome comune per indicare le 'potenze', sia quelle celesti, gli
angeli, sia quelle terrestri, per esempio i giudici. E il Santo, non di rado, viene chiamato
'il Dio degli dèi', cioè il 'Padrone delle potenze'.


30 31
E se egli ' sia benedetto ' ritraesse da loro questo flusso
anche solo per un momento, sarebbero subito annientati e
tornerebbero nel caos.
Gli uomini della grande sinagoga, nella benedizione Il
formatore della luce, lo definiscono come 'colui che rin-
nova nella sua bontà ogni giorno, continuamente, l'opera 3. ghimel
della creazione'''2. Si tratta proprio di 'continuamente', L'ANIMA DELLA VITA
in ogni tempo e istante, e la prova esplicita è nel passo che
dice: 'Colui che fa le grandi luci' (Sal 136,7). Non dice
'che ha fatto', al passato, ma 'che fa', ancora al presente.
Con questa somiglianza ' se così si può dire ' il Nome
benedetto ha creato l'uomo, e l'ha fatto dominare su miriadi
di forze e su mondi senza numero. Li ha consegnati in suo
potere perché li reggesse e dirigesse secondo i più piccoli
movimenti delle sue azioni, parole e pensieri, e secondo i
vari aspetti delle sue direzioni, sia verso il bene sia verso il
suo contrario (non sia mai!). Poiché con le sue azioni, pa-
role e pensieri buoni egli sostiene e rafforza molte potenze
e i santi mondi superiori, aggiungendo loro santità e luce,
come sta scritto: 'Porrò le mie parole nella tua bocca '
per spiegare i cieli e fondare la terra' (Is 51,16). O, come
hanno detto i nostri maestri: 'Non leggere tuoi figli (ba-
najikh) ma tuoi costruttori (bonajikh)'''1, perché essi metto-
no in ordine i mondi superiori, come un costruttore mette
in ordine la sua casa, infondendo loro una grande forza.
Ma, al contrario (non sia mai!), attraverso le sue azioni o
parole o pensieri non buoni, l'uomo distrugge, incompara-
bilmente e senza misura, molte potenze e i santi mondi su-

1 bBerakhot 64a a proposito del passo: 'Tutti i tuoi figli saranno discepoli di Jhwh
2 La benedizione Jozer 'or precede la recita mattutina dello Shema' Jisra'el. Rabbi e sarà grande la pace dei tuoi figli' (Is 54,13). 'Non leggere così' propone una lettura
Hajjim la ritiene istituita dagli uomini della grande sinagoga, cioè dagli organizzatori
' alternativa, più raccomandabile: i discepoli del Signore non sono soltanto 'figli', ma
della preghiera pubblica nel periodo postesilico. 'costruttori' di mondi.


32 33
INDICE




'5 Introduzione
UNA MISTICA RABBINICA
' 5 Volozhin, 1824
' 9 Psicologia ebraica
12 Mondi invisibili
17 L'In-finito e la radice dell'anima
21 Attaccamento alla Torà

27 NOTA EDITORIALE

29 1. alef
A IMMAGINE '
31 2. bet
' DI DIO
33 3. ghimel
L'ANIMA DELLA VITA
37 4. dalet
RESPONSABILITÀ PER IL MONDO
41 5. hè
LA VISIONE DEL CARRO CELESTE
45 6. wau
CREAZIONE DELL'UOMO E RIPARAZIONE DEL MONDO
51 7. zain
ADONAJ È LA TUA OMBRA
55 8. het
'
IL SEGRETO DEI CHERUBINI
59 9. tet
DIO DIPENDE DAGLI UOMINI


121
'63 10. jod
UOMINI, NON ANGELI
'67 11. kaf
SANTIFICAZIONE
'71 12. lamed
AZIONE
'77 13. mem
PAROLA
'81 14. nun
PENSIERO
'87 15. samekh
TRE NOMI, MA UN UNICO SOFFIO
'91 16. 'ain
LA TORÀ È L'ALITO DI VITA
'95 17. peh
UNITÀ DELL'ANIMA E CONGIUNZIONE DEI MONDI
'99 18. zade
RECISIONE E CONVERSIONE
103 19. qof
LA SCALA DI GIACOBBE
107 20. resh
LA GRAZIA DELLA CONVERSIONE
111 21. shin
PRIMA CHE FOSSE DATA LA TORÀ
115 22. tau
LA RAGIONE DEI PRECETTI




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