La condanna del Messia

Lo storico della chiesa antica Giorgio Jossa, attuale docente alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale, prende in esame gli studi più significativi apparsi negli ultimi anni sul Gesù della storia, e affronta due problematiche in particolare: la rivendicazione messianica del Nazareno e le ragioni storiche della sua condanna a morte. Su questi – come su altri – temi, la ricerca contemporanea tende a farsi condizionare da non pochi luoghi comuni, che necessitano di essere svelati e confutati.

Tratto dalla rivista Concilium n. 5/2010
(http://www.queriniana.it/rivista/concilium/991)

L’introduzione inquadra le tappe della ricerca storica su Gesù evidenziando in particolare i guadagni e le criticità della corrente di studi più recente (third Quest) che ne ha ridefinito la figura a partire da una comprensione più ricca e articolata del contesto giudaico a lui coevo. Tra le questioni lasciate aperte, l’indagine storica dell’a. si occupa di aspetti su cui la «terza ricerca» appare più fragile e ancora condizionata da luoghi comuni: esisteva realmente una pretesa messianica nel giudaismo del tempo? Era possibile a un uomo «marginale» presentarsi come il Messia? La condanna a morte di Gesù ebbe qualcosa a che fare con una sua personale pretesa messianica e con la critica alla legge mosaica o fu soltanto frutto di preoccupazioni politiche?

Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 2
(http://www.ilregno.it)