EAN 9788839921734
Sulla base di tale convinzione Coreth ripercorre, in modo sintetico e piano, senza far sfoggio di una erudizione fine a se stessa, ma anche con grande rigore e precisione, la storia del pensiero occidentale. Fin dalle origini la filosofia occidentale si è posta la domanda sul fondamento originario del Tutto, fondamento che viene riconosciuto come Dio e il Divino. In questo modo la filosofia riprende e approfondisce sulla base del logos quanto l’esperienza religiosa dell’umanità aveva espresso con le parole del mythos. Tale questione, che appare essere strettamente collegata con quella della metafisica, è assolutamente centrale pure nel periodo di massimo sviluppo della filosofia greca e nelle sue successive espressioni nel periodo della tardo-antichità. La comparsa della filosofia cristiana porta ad una ripresa dei temi della filosofia classica, soprattutto platonica ed aristotelica, pur all’interno di un’ottica prevalentemente teologica. Viene tuttavia conservato, anche se con diverse sfumature, il procedimento puramente razionale che aveva caratterizzato la filosofia greca. Nel pensiero moderno, pur “sotto l’impronta dominante della scienza moderna e dei suoi risultati” (p. 252) che portano al tentativo di rifondare la filosofia come scienza rigorosa, la questione di Dio e il riferimento al cristianesimo continuano ad essere assolutamente centrali, tanto da dar luogo a delle filosofie, come quelle idealiste, che esplicitamente si autodefiniscono cristiane. Tuttavia, un po’ alla volta emergono delle istanze critiche verso la fede cristiana che sfoceranno in un ateismo dichiarato nel periodo successivo. È appunto con alcuni filoni dell’illuminismo, con il sorgere del positivismo e del materialismo che la filosofia sembra prendere congedo da quella questione di Dio che ne aveva sempre guidata la ricerca lungo i secoli e che l’aveva caratterizzata in profondità. La morte della metafisica, proclamata da buona parte della filosofia attuale, sembra coinvolgere pure la domanda su Dio, considerata appunto come una domanda legata ad un modo di pensare ormai definitivamente tramontato.
L’A. è tuttavia profondamente convinto che “la questione di Dio non possa essere eliminata finché ci sono uomini che si interrogano sul fondamento e sul senso della loro esistenza nel mondo, anche di quello attuale” (p. 10) e che essa rappresenti un compito ineludibile del pensiero filosofico, pena la sua caduta nell’insignificanza. È per questo motivo cha alla fine del volume il percorso da storico diventa teoretico: il filosofo di Innsbruck vuole mostrare in quale modo anche oggi possa essere riproposta la questione di Dio. Non si tratta tuttavia semplicemente di riaggiornare, magari con strategie argomentative piú scaltrite, le tradizionali prove dell’esistenza di Dio. “Esse, infatti presuppongono comunque una comprensione di ciò che si intende con ‘Dio’ ”(p. 371) e di come sia possibile pensarlo. Nella prospettiva di Coreth, ‘Dio’ può essere compreso come “il fondamento incondizionato del Tutto” (p. 10). Non si tratta di una realtà esterna e quasi estranea all’uomo, ma di ciò che “forma l’orizzonte spirituale dell’uomo, al quale egli è costitutivamente ordinato” (p. 394). Egli è “l’incondizionato come condizione di tutto ciò che è condizionato, l’infinito come condizione di tutto ciò che è finito, l’essere come condizione di tutto ciò che esiste”(p. 394). L’esistenza umana è caratterizzata radicalmente dalla finitezza e dal limite e tuttavia ad essa appartiene pure costitutivamente quella relazionalità con l’essere assoluto e infinito che rappresenta la condizione di possibilità di ogni atto spirituale. “La trascendenza si mostra così come la condizione trascendente della vita spirituale” (p. 395). In questo senso, l’A., sulla scia del suo maestro Rahner, vuole mostrare come, a differenza di Kant, “la trascendenza nel senso dell’infinitezza virtuale costituisca la condizione trascendentale di base della vita spirituale e personale, in quelle dimensioni che riguardano l’interrogare, il conoscere, il volere” (p. 395).
La nitida ricostruzione del percorso storico e la chiara indicazione di un accesso a Dio fondato filosoficamente rendono questo volume uno strumento utile per tutti coloro, e non sono pochi, che ritengono la questione teologica ancora decisiva per l’uomo d’oggi.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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