Permanere nella verità di Cristo
-Matrimonio e Comunione nella Chiesa Cattolica
EAN 9788868790912
EAN 9788868790912
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Tommaso de Torquemada, tommasotorquemada@gmail.com il 14 novembre 2014 alle 10:00 ha scritto:
La questione dei "Divorziati e risposati" non è oggetto di discussione del nostro tempo, lo fu anche agli albori del cristianesimo, vi sono due aspetti da considerare uno teologico e l'altro storico.
Dire che la Chiesa non possa perdonare il peccatore il quale ha posto fine al suo matrimonio (a prescindere dai motivi) vuol dire che la Chiesa non ha il potere di rimettere "Qualsiasi" peccato, tale affermazione è eretica. La stessa del vescovo Novaziano, il quale affermava la non remissione dei peccati in merito agli "Omicidi, Apostati, Adulteri", il Concilio di Nicea (325 d.c) bollò tale affermazione come "Eretica", in quanto la Chiesa "Ha" il potere di rimettere "Qualsiasi" peccato, anche la fine di un matrimonio.
Cristo stesso diede alla Sua Chiesa questa autorità di rimettere i peccati, senza nessuna eccezione, come invece fece nell'inciso matteano, il divorzio se non per causa di "Adulterio", il quale termine è stato erroneamente tradotto "Unioni Illegittime", termine che non ha nessun senso nella cultura pre-cristiana.
Questo è brevemente l'aspetto teologico.
Per risolvere la questione dei divorziati e risposati, necessita esaminare la prassi della Grande Chiesa, solo così potremmo avere un quadro più completo e ortodosso.
Cristo disse all'adultera "Và, e non peccare più", ella ha commesso un errore, è stata perdonata, invitata a perseguire le virtù.
Molto ancora potrei dire sotto l'aspetto sia teologico che storico, forse in un'altra circostanza.
Tommaso de Torquemada