E' fondatrice della comunità "Nuovi Orizzonti"
Laureata in Scienze Politiche, ha davanti a se un avvenire sicuro e senza problemi. Si ammala improvvisamente e in maniera irreversibile agli occhi. Dopo la guarigione improvvisa, illuminata da una grande fede, decide nel 1991 di dedicarsi alla vita in strada, per raccogliere e consolare l'umanità sofferente. Incontrare un popolo di giovani soli, emarginati, tossicodipendenti, ragazze vendute come schiave e costrette a svendere il loro corpo a gente senza scrupoli. I volti della disperazione, della violenza, della devianza e della criminalità: tutte maschere che coprono – è la sua scoperta – un’ incredibile sete d’amore di Dio, proprio là, nelle tenebre di ciò che lei indica come gli ‘inferi della strada’.
Strada che si divide per lo più in due ‘mondi’: quello dei cosiddetti ‘barboni’, senza fissa-dimora, poveri, immigrati (con tanti sogni nel cuore e in cerca di un lavoro dignitoso)… e “l’inferno della strada”: il mondo dello spaccio, della prostituzione, della devianza, della tossicodipendenza, dell’AIDS, della criminalità…
Di fronte a tanto dolore, si chiede: "Che fare?". E’ l’occasione per udire un altro grido: il grido del Dio crocifisso che ha preso su di sé la morte per donarci la Vita, l'angoscia per donarci la Pace, ogni nostro dolore per ricolmarlo del suo infinito Amore. Inizia a sperimentare che solo l'Amore può scardinare i muri dell'indifferenza che imprigionano l'anima in una solitudine mortale. Solo L'Amore può distruggere l'angoscia di cuori impietriti dall'odio e dalla violenza. Solo l'Amore può ridare speranza a chi, colpito dalle più terribili sferzate della vita, giace prostrato nella disperazione. Solo l'Amore può far germogliare la Gioia di vivere nei deserti dell'umanità.
Nel marzo del ’94 è nata la prima Comunità Nuovi Orizzonti. La risposta dei ragazzi avvicinati alla proposta di provare a vivere il Vangelo alla lettera è davvero sorprendente: partendo da un prima casetta, si sono moltiplicati, in Italia e all’estero, numerosi centri di accoglienza, équipe di strada, centri d’ascolto, missioni nei Paesi in via di sviluppo, centri per il reinserimento lavorativo, cooperative sociali, telefoni in aiuto, case di formazione per i consacrati e per i sacerdoti, gruppi di preghiera, spettacoli e musical, e le più svariate iniziative “per annunziare ai poveri il lieto messaggio”.
Gli stessi ragazzi accolti avvertono l’urgenza di impegnarsi in una pastorale di strada che veda come protagonisti non tanto dei bravi predicatori, ma dei testimoni che sappiano annunciare con forza ciò che l’incontro con Cristo Risorto ha operato nella loro vita. Alcuni (attualmente 223, molti provenienti dalla ‘strada’) hanno voluto consacrarsi (con promesse di povertà, castità, obbedienza e gioia) nel desiderio di fare della loro vita un “grazie d’amore” all’amore di Dio e testimoniare che Cristo è venuto per donarci la “pienezza della Sua gioia” (Gv 17,13).
Si sono moltiplicate così le iniziative di evangelizzazione che ci hanno dato modo di incontrare più di un milione di persone (solo in quest’anno circa 350.000) in meetings, convegni, tavole rotonde, nelle scuole, nelle piazze, nelle strade e persino nelle spiagge. Sono andate in onda 328 trasmissioni televisive e 231 radiofoniche, con testimonianze sul Vangelo. Sono stati realizzati numerosi spettacoli e musical di evangelizzazione. È nata ccosì l’idea della cosiddetta “Missione di strada”, una particolare iniziativa che vede l’impegno di un’équipe stabile con un centinaio di ‘missionari’ (molti dei quali provenienti dalla ‘vita di strada’) e di numerosi volontari (in collaborazione, quando possibile, con altre comunità, gruppi e realtà diocesane), che si alternano nelle varie iniziative della missione. Si scelgono alcune zone particolarmente ‘calde’ della città e per dieci giorni consecutivi si ‘battono a tappeto’ scuole, locali, pubs, discoteche, piazze, stazioni… contattando i giovani con colloqui, animazione di strada, spettacoli, musical, incontri, tavole rotonde, testimonianze, momenti di meditazione e preghiera, stands, workshop. Molte migliaia i giovani contattati in ciascuna missione.
A suo avviso, serve una pastorale di strada che moltiplichi:
• la creazione di comunità e gruppi parrocchiali dove i giovani abbiano la possibilità di conoscere e vivere il Vangelo con radicalità e sperimentandone in prima persona la potenza risanatrice;
• l’istituzione nelle parrocchie e nelle varie realtà ecclesiali di scuole permanenti di preghiera, che diano un nuovo impulso alla dimensione contemplativa e di conseguenza missionaria dei differenti gruppi;
• la formazione di équipe di evangelizzazione che testimonino con entusiasmo la meravigliosa notizia che Cristo è venuto a portarci;
• la costituzione di luoghi alternativi di aggregazione giovanile che offrano proposte dense di valori e significato;
• la formazione di ragazzi ‘missionari’ che portino l’abbraccio di Cristo Risorto ai loro coetanei e ai ‘nuovi poveri’ del nostro secolo;
• l’impegno nell’utilizzazione dei mass-media come preziosissimi strumenti per “gridare sui tetti” il Vangelo;
• la formazione nelle varie diocesi di giovani sempre più preparati professionalmente che sappiano far confluire i loro talenti artistici e musicali nella creazione di nuovi spettacoli, capaci di raggiungere con messaggi evangelici migliaia di giovani;
• la costituzione di centri di ascolto e di iniziative di prevenzione ed evangeliz-zazione nelle scuole;
• la costituzione di nuove comunità di accoglienza e centri di formazione all’evangelizzazione di strada.
L’esperienza nata da Chiara Amirante testimonia con entusiasmo l’Amore di Dio e che Cristo è la Via, la Verità, la Vita; una discesa “con Lui negli inferi di molti cuori” a testimoniare la Gioia della Resurrezione.
Una splendida accoglienza all’accorato invito del compianto Papa Giovanni Paolo II alla nuova evangelizzazione.
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