Da Febbraio 2009 è in commercio la nuova versione della Bibbia di Gerusalemme con:
1) Il testo della nuova traduzione CEI 2008
2) Le note di commento rivedute e ampliate
Merito della nuova edizione della Bibbia di Gerusalemme è la grande attenzione con cui accoglie i mutamenti intervenuti negli studi biblici lungo i 50 anni che separano dalla nascita dellopera. Le introduzioni e i commenti consentono infatti di individuare i filoni su cui esistono tra gli studiosi sensibilità e posizioni rinnovate. Le note critiche, ancor più che nella precedente edizione, evidenziano e cercano di risolvere i problemi storici, filologici, di trasmissione testuale, per poi affrontare i nodi culturali e teologici con grande interesse alle odierne ricerche sul linguaggio.
Tradotta in tutte le lingue del mondo cristiano, la Bibbia di Gerusalemme è universalmente la più diffusa. Per il rigore degli studi e l'affidabilità dei ricercatori che vi hanno lavorato è la più amata dai credenti, la più consultata dagli esperti, la più frequentata dal pubblico laico. Si chiama Bibbia di Gerusalemme perché è frutto del lavoro degli studiosi dell'École Biblique, la Scuola biblica e archeologica che ha sede a Gerusalemme, poco fuori dalla Porta di Damasco, gestita con una forte impronta internazionale dai padri domenicani francesi.
Nell'immediato dopoguerra prende il via la prima edizione, che si presenta come una serie di 43 fascicoli ciascuno dei quali è dedicato a un singolo libro della Bibbia. Ogni volume contiene una presentazione del libro biblico considerato, una traduzione del testo partendo dall'originale ebraico/aramaico e greco, un apparato di note di ordine testuale e teologico. Nel 1956 i fascicoli vengono riuniti in un volume unico, dal titolo La Sainte Bible, che nel giro di poco evolve ne La Bible de Jérusalem, quale opportuno riconoscimento alla città e alla scuola da cui è nata.
Gli anni settanta conoscono il Concilio, la riforma della liturgia, notevoli progressi nello studio degli scritti antichi e soprattutto un'accresciuta coscienza dei fenomeni linguistici e ideologici: tali fattori spingono affinché si proceda a una radicale revisione de La Bible de Jérusalem.
Le introduzioni, le note, i quadri cronologici e riassuntivi e gli indici tematici di quella nuova edizione (1973) vengono tradotti in italiano e pubblicati a commento della traduzione ufficiale della CEI: nasce così nel maggio 1974 la prima Bibbia di Gerusalemme delle EDB.
«Tradotta in dodici lingue e pubblicata in una quarantina di paesi, la Bible de Jérusalem del 1973 ha rappresentato per moltissimi lettori e per molte comunità o movimenti lo strumento più completo e maneggevole per entrare nell'universo e nel testo della Scrittura» (dalla prefazione di fr. Paolo Garuti op).
Proprio per la sua solidità scientifica la Bibbia di Gerusalemme, pur essendo opera di soli cattolici, diventa infatti Bibbia di riferimento anche per i cristiani non cattolici. Essa contribuisce fortemente a creare una comune interpretazione biblica tra le Chiese cristiane. Ma l'evoluzione degli studi biblici e le scoperte archeologiche non si arrestano: dopo un ventennio l'École Biblique mette in cantiere una nuova revisione della Bible de Jérusalem ed è questa l'edizione di cui note, introduzioni, quadri esplicativi e indici vengono proposti oggi al pubblico italiano per accompagnare la nuova traduzione della CEI.
La Bibbia di Gerusalemme è anzitutto una spiegazione di come è nata la Bibbia, successivamente nel tempo: libro per libro presi uno per uno, o per gruppi di libri che formano una parte omogenea, come il Pentateuco o le Lettere di Paolo. Le introduzioni che sono messe prima dei singoli libri chiariscono quali fatti storici, quali ambienti letterari, quali tradizioni religiose o quali personaggi hanno contribuito alla scrittura del testo biblico.
La Bibbia di Gerusalemme è poi un vocabolario di temi biblici, perché i brani più importanti della Bibbia, quelli che sono all'origine della dottrina ebraica e cristiana, sono spiegati con le note chiave che sintetizzano un soggetto, mostrando come esso fa da nervatura attraverso tutti i libri e diventa chiave di comprensione del mondo biblico.
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