Le battaglie dello spirito. Anonimo francese del sec. XVIII

Partendo da un manoscritto anonimo del XVIII secolo, J.R. Gschwend propone un percorso spirituale di purificazione diviso in 10 “figure”: ogni capitolo, infatti, si apre con una immagine “a tratto” che illustra i vari momenti della vita spirituale umana; i disegni, di fattura ingenua ma pregna di fede, possono essere colorati per aiutare la meditazione (il volumetto si rivolge quindi anche ai più piccoli). Si parte dalla constatazione dell’anima preda del peccato per giungere alla coscienza dell’errore e quindi alla ricerca, attraverso la preghiera e la meditazione di passi della Scrittura, della salvezza eterna per giungere, nei capitoli finali, a contrapporre la triste morte del peccatore a quella serena del giusto.

Il testo aggiorna i consigli dell’anonimo autore francese del Settecento: alle problematiche di un tempo sono aggiunte quelle della nostre epoca, dalla televisione alla droga. Ma un sapore di classicità rimane: soprattutto quando, nei disegni che aprono ogni capitoletto, vediamo il protagonista circondato da vari animali; è una reminescenza dei bestiarii medievali che porta l’autore ad utilizzare le varie bestie come simboli del peccato: la rana rappresenta l’avidità, il serpente la tentazione, il leopardo la collera, la tartaruga la pigrizia, il pavone la superbia, etc. Un mezzo semplice, ma non per questo meno profondo, per scrutare nel proprio cuore.

Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 27 - Agosto/Settembre 2007