Pregare e fare giustizia

Il titolo dell'opuscolo di Giannino Piana, docente di etica cristiana alla Libera Università di Urbino, indica bene lo scopo che si propone l'opera. Nell'Introduzione tale scopo viene ulteriormente illustrato: "Non si vuole certo affrontare in questo saggio tutta la vasta e complessa problematica sottesa alla realtà della preghiera. Ciò che si intende, più modestamente, rendere trasparente è il legame permanente e irrinunciabile, che deve sussistere tra preghiera e impegno etico per la giustizia, tra contemplazione e vita quotidiana..." (p. 12).
Il primo capitolo illustra "la crisi del pregare oggi" (pp. 19-39): si afferma che la secolarizzazione è alla base della crisi della preghiera di domanda; la mentalità razionalistico - scientifica è, invece, una delle cause della perdita della dimensione contemplativa della preghiera. Il secondo capitolo affronta "le radici della preghiera cristiana" (pp. 41-83): il cammino di preghiera di Israele ha quale "sbocco il mistero inaccessibile della vita di Dio, comunicata parzialmente all'uomo perché, attraverso la sua esistenza, porti a compimento il disegno di Dio" (pp. 57-58); nell'esperienza orante di Gesù, la tradizione cristiana scopre "quell'intrinseca unità di parola e di azione, che appartiene costitutivamente alla struttura antropologica del pregare" (p. 58); nella preghiera dei cristiani, "il Regno non deve essere solo invocato come realtà futura da attendere - 'Venga il tuo Regno!' - ma sperimentato come qualcosa che si fa strada nella coscienza credente, che germoglia in lei e la spinge a creare i presupposti perché si consolidi la sua presenza tra noi" (p. 76). Il terzo e ultimo capitolo ha come titolo "Preghiera e impegno etico nella storia" (pp. 85-149): l'Autore si dilunga in un discorso che partendo dall'esperienza di Dio nella vita arriva all'esperienza della vita in Dio, un'esperienza che sollecita un nuovo éthos. Come si dice nell'Epilogo, questo nuovo éthos "affonda le sue radici nelle beatitudini del discorso della montagna e reclama di essere tradotto in un progetto di liberazione per l'intera umanità e per il mondo" (p. 151).
M. A.

(RL 2007)