Praefatio Una ventina d’anni fa l’insegnamento del latino nelle scuole medie inferiori – dove già da tempo era diventato disciplina facoltativa dopo essere stato curricolare per tanti anni – smise d’essere considerato vincente da un gruppo di persone che ‘lo diede’ per morto. Ma che non sia effettivamente così lo dimostrano non uno ma tanti fatti. Innanzi tutto venne poi reintrodotto come materia facoltativa (ed i genitori più lungimiranti e combattivi hanno fatto la scelta coraggiosa e saggia di imporlo ai propri figli), e poi, quasi in un’ottica di rivalsa proibizionista, si è sviluppato – attorno all’idioma di Cesare e Cicerone – un interesse molto fervido e tutt’altro che meramente accademico. Basta prendersi il tempo di navigare interrete per qualche ora per accorgersi che il recupero non è stato attuato solo ad opera di un esiguo numero di ‘topi da biblioteca’ e che è andato, oltretutto, in due direzioni diverse: un recupero moderno del latino (dal punto di vista della didattica: e quindi corsi, traduzioni, dizionari, certamen e materiale vario di stampo informatico e non), ed un recupero del latino in senso moderno (neologismi). Facendo un repulisti di tutte le varie informazioni contenute all’interno, si trova una sezione in cui è evidente come il latino non solo non abbia smesso di evolversi ma, anzi, sia stato al passo coi tempi.