Quando parliamo di pace, siamo portati a pensare quasi sempre a una pace orizzontale: tra i popoli, le razze, le classi sociali, le religioni. La parola di Dio ci insegna che la prima e più essenziale pace è invece quella verticale, tra cielo e terra, tra Dio e l'umanità. Da essa dipendono tutte le altre forme di pace. Un tema di dolorosa attualità, al centro della predicazione delle meditazioni di padre Cantalamessa alla Casa Pontificia, in presenza di papa Francesco, ora finalmente disponibili per tutti. Un volume in tre parti, che affronta il tema della Pace come dono di Dio in Cristo; come compito di ogni credente; come frutto dello Spirito. Tre aspetti cari a papa Francesco e un ricco percorso di meditazione per ciascuno di noi.
PRESENTAZIONE
La dolorosa attualità del tema della pace, unita alla necessità di ridare a questa parola la ricchezza di significato che riveste nella Bibbia, mi ha spinto a dedicare a questo tema le tre meditazioni di Avvento del 2014 alla Casa Pontificia in presenza di papa Francesco. L'intento era di dare un piccolo aiuto per ascoltare con orecchi nuovi l'annuncio natalizio «Pace in terra agli uomini che Dio ama» e anche per cominciare a vivere all'interno della Chiesa il messaggio che essa ogni anno rivolge al mondo nella giornata mondiale della pace.
Su richiesta di diverse persone, mi decido a metterle a disposizione di altri che non fanno parte del ristretto numero di coloro che le possono ascoltare dal vivo nella cappella "Redemptoris Mater" e di quanti preferiscono ancora leggere le parole sulla pagina familiare di un libro anziché vedersele davanti in un freddo schermo elettronico. Se non altro per potere, all'occasione, esprimere in margine la propria approvazione o disapprovazione con qualche punto esclamativo o interrogativo!
Quando parliamo di pace, siamo portati a pensare quasi sempre a una pace orizzontale: tra i popoli, le razze, le classi sociali, le religioni. La parola di Dio ci insegna che la prima e più essenziale pace è invece quella verticale, tra cielo e terra, tra Dio e l'umanità. Da essa dipendono tutte le altre forme di pace. Lo vediamo nel racconto stesso della creazione. Finché Adamo ed Eva sono in pace con Dio, c'è pace dentro ognuno di loro tra carne e spirito (erano nudi e non ne provavano vergogna), c'è pace tra l'uomo e la donna («carne della mia carne»), tra l'essere umano e il resto della creazione. Appena essi si ribellano a Dio, tutto entra in lotta: la carne contro lo spirito (si accorgono di essere nudi), l'uomo contro la donna («da donna mi ha sedotto»), la natura contro l'uomo (spine e triboli), il fratello contro il fratello, Caino contro Abele.
Per questo motivo ho pensato di dedicare questa prima meditazione alla pace come dono di Dio in Cristo Gesù. Nella seconda meditazione parlerò della pace come compito per cui lavorare e nella terza della pace come frutto dello Spirito, cioè della pace interiore dell'anima che tutti cerchiamo. Sono i tre ambiti della pace evocati in un inno della liturgia delle ore: «Pace fra cielo e terra, pace fra tutti i popoli, pace nei nostri cuori».
Gesù nel cenacolo diede ai suoi apostoli la pace con lo stesso soffio con cui comunicò loro il suo Spirito: «Pace a voi... Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,21-22). Abbiamo bisogno dello Spirito Santo per ricevere la pace e abbiamo bisogno della pace per ricevere lo Spirito Santo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
«VI DO LA MIA PACE»
(Gv 14,27)
La pace come dono di Dio in Cristo Gesù
1. Siamo in pace con Dio!
Se si potesse ascoltare il grido più forte che c'è nel cuore di miliardi di persone, si udrebbe, in tutte le lingue del mondo, una parola sola: pace! La dolorosa attualità di questo tema, unita alla necessità di ridare alla parola pace la ricchezza e la profondità di significato che essa riveste nella Bibbia, mi ha spinto a dedicare a questo tema le meditazioni di Avvento di quest'anno. Ci aiuterà, spero, ad ascoltare con orecchi nuovi l'annuncio natalizio «Pace in terra agli uomini che Dio ama», e anche a cominciare a vivere al nostro interno il messaggio che la Chiesa si appresta, come ogni anno, a rivolgere al mondo nella giornata mondiale della pace.
Cominciamo ascoltando l'annuncio fondamentale circa la pace. Sono parole di Paolo nella Lettera ai Romani:
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio (Rm 5,1-2).
Io ricordo ancora quello che successe il giorno in cui finì, per l'Italia, la seconda guerra mondiale. Il grido «Armistizio! Pace!» rimbalzò dalla città alla campagna, di casa in casa. Era la fine di un incubo; non più terrore, non più bombardamenti, non più fame. Sembrava di tornare finalmente a vivere. Qualcosa del genere doveva provocare, nel cuore dei lettori, quell'annuncio dell'Apostolo: «Abbiamo pace con Dio! È stata fatta la pace! Un'era nuova è iniziata per l'umanità del suo rapporto con Dio!». La loro è stata definita «un'epoca di angoscia».
Gli uomini del tempo avevano l'impressione (tutt'altro che infondata) di una condanna che pesava sul loro capo; Paolo la chiama «la collera di Dio che si rivela dal cielo contro ogni empietà» (Rm 1,18). Di qui, i riti e culti esoterici di propiziazione che pullulavano nella società pagana del tempo.
Quando parliamo di pace, noi siamo portati a pensare quasi sempre a una pace orizzontale: tra i popoli, tra le razze, le classi sociali, le religioni. La parola di Dio ci insegna che la prima e più essenziale pace è quella verticale, tra cielo e terra, tra Dio e l'umanità. Da essa dipendono tutte le altre forme di pace. Lo vediamo nel racconto stesso della creazione. Finché Adamo ed Eva sono in pace con Dio, c'è pace dentro ognuno di loro tra carne e spirito (erano nudi e non ne provavano vergogna), c'è pace tra l'uomo e la donna («carne della mia carne»), tra l'essere umano e il resto della creazione. Appena essi si ribellano a Dio, tutto entra in lotta: la carne contro lo spirito (si accorgono di essere nudi), l'uomo contro la donna («la donna mi ha sedotto»), la natura contro l'uomo (spine e triboli), il fratello contro il fratello, Caino contro Abele.
Per questo motivo ho pensato di dedicare questa prima meditazione alla pace come dono di Dio in Cristo Gesù. Nella seconda meditazione parleremo della pace come compito per cui lavorare e nella terza della pace come frutto dello Spirito, cioè della pace interiore dell'anima. Sono i tre ambiti della pace evocati in un inno della liturgia delle ore: «Pace fra cielo e terra, pace fra tutti i popoli, pace nei nostri cuori».
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Vincenzo Ortisi il 20 novembre 2016 alle 08:45 ha scritto:
Il tema della pace è un tema che oggi deve essere ancor più compreso. Qui il predicatore pontificio tratta il temma della pace sia a livello spirituale-biblico sia teologico-sociale. Un libro da leggere e rileggere.
Ivan Colpo il 28 ottobre 2022 alle 15:00 ha scritto:
Questo libro dopo averlo letto da una vera pace interiore perché fa capire che dobbiamo fare pace prima con Dio mediante la confessione sacramentale e poi nel luogo nel quale ci troviamo, prima di tutto la famiglia.