Camminare insieme

Negli Atti degli apostoli uno dei termini usati per indicare il movimento nato all’interno dell’ebraismo a partire dalla morte e risurrezione di Gesù di Nazaret è hodòs, cioè «strada». Quando dunque la chiesa afferma di assumere uno stile “sinodale”, significa non semplicemente che vuole adottare una specifica modalità nel gestire determinate situazioni, ma soprattutto che vuole dare una dimensione comunitaria (syn-) al proprio essere (hodòs). Se «chiesa» deriva da ekklesìa, cioè un gruppo di persone convocate, allora non può che essere sinodale. Questa consapevolezza è emersa nella chiesa cattolica soprattutto a partire dal concilio Vaticano II ma ha le sue radici, appunto, nel Nuovo Testamento. È quanto illustra Landi nel suo volume che ha un doppio pregio. In primo luogo, quello della chiarezza espositiva: studioso e docente, tra l’altro, del libro degli Atti degli apostoli, adotta un linguaggio chiaro e lineare comprensibile anche al lettore meno attrezzato. In secondo luogo, fa emergere gli aspetti dello stile sinodale nella chiesa delle origini seguendo il percorso narrativo del libro lucano, soprattutto dei primi quindici capitoli. Isola e approfondisce cinque momenti in cui la chiesa, posta di fronte a scelte cruciali, discerne tutta insieme: il ristabilimento del gruppo apostolico; l’organizzazione comunitaria basata sull’insegnamento, la comunione fraterna, la frazione del pane e le preghiere; la gestione del dissenso attraverso la creazione dei sette “diaconi”; l’apertura del vangelo ai Gentili prima come esperienza voluta dall’alto (Cornelio) e poi come decisione assunta dall’assemblea a Gerusalemme in obbedienza allo Spirito. In questi casi la chiesa è chiamata a esercitare in forma comunitaria il discernimento della volontà divina. L’Autore segnala tre ambiti che concorrono a definire la dimensione sinodale della chiesa descritta nel racconto degli Atti: la comunione, che contraddistingue il rapporto con la realtà divina (Dio; il Risorto; lo Spirito Santo) e le relazioni tra i membri della comunità all’insegna della fraternità; la partecipazione, intesa come forma di coinvolgimento dell’intera assemblea e di corresponsabilità nelle decisioni più significative che scandiscono il cammino ecclesiale; infine, l’impegno della missione inizialmente supportato solo dagli apostoli, successivamente condiviso con altri missionari e sostenuto dalle comunità di partenza. Insomma, il volume di Landi offre una solida base scritturistica perché i fedeli e i pastori possano lasciarsi ispirare dallo stile di ascolto, comunione e missione che ha caratterizzato le prime comunità cristiane.

Tratto dalla Rivista "Parole di Vita" n. 2/2022