ESSENI
Gli esseni sono uno dei gruppi costitutivi dell'
ebraismo del I secolo d.C. Sono ricordati varie volte dal loro contemporaneo, lo storico Giuseppe Flavio, nelle sue
Antichità giudaiche, accanto ai farisei e ai sadducei. L'etimologia del termine greco essenoi (esseni) è piuttosto controversa. Alcuni studiosi pensano che il termine greco derivi dall'ebraico hasidim, un gruppo di ebrei contrari all'ellenizzazione e all'origine della rivolta dei
Maccabei (II secolo a.C). Secondo loro, gli esseni sarebbero i discendenti di questo movimento degli hasidim.
Giuseppe Flavio descrive gli esseni come ebrei che vivono in comunità chiuse e praticano la comunione dei beni. Essi osservano rigorosamente certe mitzwot e attribuiscono una grande importanza al rito delle abluzioni. Non si recano mai al tempio di Gerusalemme, ma vi inviano comunque offerte. Credono nell'onnipotenza di Dio e pensano che l'uomo sia un semplice strumento nelle sue mani. Questa descrizione è completata dalle testimonianze di altri autori del I secolo d.C, come Plinio il Vecchio e Filone di Alessandria, ma è stata corroborata e precisata soprattutto dalla scoperta dei manoscritti del Mar Morto a Qumran nel 1947. Infatti, nelle grotte di Qumran (undici) sono stati scoperti non solo manoscritti di testi biblici e apocalittici (Apocalisse) già noti, ma anche opere originali, redatte molto probabilmente dagli ebrei che risiedevano a Qumran all'inizio della nostra era: Regola della comunità (Serekh ha-yahad); Rotolo della guerra dei figli della luce contro t figli delle tenebre; Inni (Hodayot)... Da tutte queste opere emergono concezioni e pratiche che confermano la descrizione degli esseni fatta da Giuseppe Flavio nelle sue Antichità giudaiche. Perciò la maggior parte degli studiosi ha attribuito agli esseni la paternità dei testi originali scoperti a Qumran.
Oltre a confermare la descrizione degli esseni fatta da Giuseppe Flavio, i testi di Qumran vi hanno aggiunto alcuni elementi essenziali. Probabilmente lo storico aveva trascurato gli aspetti non direttamente interessanti per i suoi lettori di cultura ellenistica. Dai testi di Qumran apprendiamo che gli esseni attendevano fermamente la fine dei tempi e la venuta di due messia (un sacerdote e un re). Apparentemente il capo della comunità essena, il maestro di giustizia, era considerato il messia-sacerdote. Gli esseni pretendevano anche di conoscere dei segreti sulla fine dei tempi, si consideravano i veri eletti e avevano una concezione manichea della storia: i kittim (i romani) e gli altri ebrei erano i «figli delle tenebre». Molti studiosi si sono interrogati anche sui possibili collegamenti fra gli esseni e il gruppo formato da Gesù e dai suoi discepoli. Si sa ben poco riguardo alla sorte degli esseni in seguito alla distruzione del tempio. Alcuni si rifugiarono a Massada, dove portarono alcuni dei loro rotoli e morirono con gli altri difensori della fortezza nel 74 d.C.