Esercizi Spirituali

In senso generale, l'espressione si applica all'insieme delle pratiche spirituali che tendono alla santificazione personale; in senso particolare, indica il ritirarsi per alcuni giorni in apposite case o in qualche istituto religioso, abbandonando le proprie occupazioni quotidiane, per dedicarsi alla meditazione, alla preghiera, alle cose dello spirito. Già nell'antichità gruppi di cristiani, sull'esempio di Gesù nel deserto, erano soliti ritirarsi durante la quaresima in luoghi solitari. Sant'Eutimio (V secolo) fu un ardente promotore di questi ritiri. Nel Medioevo molti monasteri avevano delle apposite camere e talvolta degli « eremi» per questo scopo; in seguito, la decadenza della vita monastica coinvolse negativamente anche questa pratica spirituale. Nel XVI secolo sant'Ignazio di Loyola diede un nuovo impulso agli e.s., che furono alla base dell'ordine dei gesuiti da lui fondato. Sant'Ignazio scrisse un libro dal titolo Exercitia spiritualia, nel quale sistematizzò questa pratica ascetica, organizzandola in un processo graduale e metodico, e soprattutto ponendo il lavoro spirituale sotto la guida di un direttore. Gli esercizi spirituali possono durare tre giorni o una settimana, ma anche un mese intero. Il Codice di Diritto Canonico li prevede annualmente per i seminaristi (can. 264), per i chierici (can. 276), per i religiosi (can. 663) ecc.