Antonio nacque a Coma in
Egitto, l'odierna Qumans, intorno al 251, figlio di agiati agricoltori cristiani. Rimase orfano dei genitori, con un ricco patrimonio da amministrare e con una sorella minore da educare. Attratto dall'ammaestramento evangelico Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi, e sull'esempio di alcuni anacoreti che vivevano nei dintorni dei villaggi egiziani, in preghiera,
povertà e castità, Antonio volle scegliere questa strada e venduti i suoi beni, affidata la sorella a una comunità di vergini, si dedicò alla vita ascetica davanti alla sua casa e poi al di fuori del paese.
Lo seguirono poi numerosi discepoli e perciò fondò varie comunità anacoretiche in Egitto. Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò moltissimo contro l'eresia ariana aiutando
sant'Atanasio nelle sue lotte. Proprio quest'ultimo fu conoscitore profondo dell'esperienza spirituale di Antonio, nonché suo amico e discepolo: il vescovo di Alessandria ne scrisse una bella e veritiera biografia. Morì presso Afroditopoli nell'anno 356.
Essendo stato uno dei fondatori del monachesimo orientale, viene chiamato anche "padre dei monaci".
Le Sue Sacre Spoglie si venerano nella chiesa di San Trophime ad Arles, in Francia.