Citazione spirituale

La montagna dalle sette balze

di

Merton Thomas


Copertina di 'La montagna dalle sette balze'
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EAN 9788811683315

Esaurito
Descrizione
Tipo Libro Titolo La montagna dalle sette balze Autore Traduttore Castelli A. Editore Garzanti Libri EAN 9788811683315 Pagine 497 Data 2006 Collana Nuova biblioteca Garzanti
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, c.davinci@virgilio.it il 13 novembre 2009 alle 20:06 ha scritto:

ho letto questo libro a 18 anni e mi ha lasciato il segno.
lo consiglio a tutti coloro che sono disperatamente alla ricerca della propria spiritualità.
L'incontro con Dio è solo la logica conseguenza dell'elevazione dell'uomo sulla meschinità del nostro vivere quotidiano

il 1 novembre 2011 alle 18:17 ha scritto:

ANNI FA … ( solo un lontano ricordo, ma anni che hanno lasciato il segno,soprattutto per quella vivacità e ricchezza di pensiero ormai annullate dalla “crisi” in cui viviamo, crisi anche – e dovremmo ben accorgerci – spirituale ).
ANNI FA : questo libro di Thomas Merton ( 1948) , subito famoso, ebbe una significativa diffusione ; e non solo nel mondo cattolico.
Leggerlo oggi , quasi in “solitudine”, quando non se ne parla più ( mentre ripercorrere certe biografie è sempre cura benefica per la propria anima ) mi ha confermato il paradosso di Luigi Einaudi : “ Io,se posso,non compro mai un libro se non 40 anni dopo la sua pubblicazione. Solo allora si saprà se vale qualcosa o no.” ( io che scrivo, modestamente, suggerirei di dividere per … quattro quegli anni, o anche un pochino di più).
Il titolo (“La montagna dalle sette balze”) richiama l’immagine dantesca ( Purgatorio: le sette cornici nella salita di quel monte che avvicina sempre più ai “ cieli” biblici). Ma mi verrebbe di paragonarlo ,da laico, ad un “romanzo-di-formazione “ ( Bildungsroman): agli inizi dell’Ottocento, in pieno Romanticismo, i grandi pensatori tedeschi ( due nomi per tutti: Hegel,ambito filosofico=Fenomenologia dello Spirito; Goethe,ambito poetico-letterario, = il ciclo del Meister ) con i loro Bildungsromane ci hanno mostrato quanto sia importante ( a livello del singolo e per l’umanità) la cura del cammino di formazione-educazione ( alla greca: paideia ; tra gli spiriti religiosi degli inizi del Cristianesimo: ”la nostra paideia è in Cristo” ). Rimane ,tuttavia, la notevole differenza tra la prospettiva laica e quella cristiana ( già il nostro Manzoni con il suo “ I Promessi Sposi” l’ aveva sottolineato: qui opera, nella forza del Mistero, la Provvidenza , concetto ormai dimenticato nel nostro “Regnum hominis” ). Due differenti filosofie della storia, appiattite nella ricorrente idea di progettazione del futuro per la quale non bastano più le linee istituzionali , presto annullate dai fattori economici che superano le buone intenzioni delle Organizzazioni mondiali, consesso delle Nazioni .
I . ANNI 60 del Novecento: nel clima post-conciliare seguivamo il cammino di Merton ( con altre sue opere di spiritualità che andrebbero citate). OGGI, se abbiamo qualche anno sulle spalle ( e con coraggio sussuriamolo ai nostri giovani), lo riprendiamo per il suo valore sempre attuale.
II . ** Thomas Merton: uomo di grande cultura, scrittore di valore ( da qui il … mio suggerimento dell’ analogia iniziale) che ci ‘trascina’ con il suo ‘racconto’ ( Roman).
III . ** Noi: con la ‘nostra’ “biografia”, per ciò che abbiamo di grande,opera della Provvidenza ( che tutti, se abbiamo avuto occhi per vedere, avendolo sperimentato, possiamo scriverla nel nostro cuore ) ; la ‘nostra’ “biografia” … per poterci confrontare col presente affinchè esso cessi di essere schwere Zeit ( tempo di penuria spirituale).

^^^ Dal libro ( mia vecchia edizione - giugno 1968, nuovo incontro - giugno 2011) tre spunti : A) . L’inizio , “Prigionieri” : “ L’integrità dell’artista innalza l’uomo sopra il livello del mondo senza però
liberarlo da esso” (pag.9)

B).
L’ epilogo, §3: “Tutto è tranquillo. (…) In un certo senso noi stiamo sempre viaggiando,viaggiando come se non sapessimo dove siamo diretti. In un altro senso siamo già arrivati.” (pag.494)
C)
La fine: “ Sit finis libri, non finis quaerendi.” (pag.497)

il 8 gennaio 2016 alle 15:28 ha scritto:

La montagna delle sette balze appartiene a quella feconda tradizione spirituale di autobiografie dove non semplicemente si legge la storia dell'Autore ma soprattutto l'intreccio fra la libertà di Dio e quella dell'uomo. Per questo motivo possiamo considerare questo testo vangelo, buona notizia, perchè narrazione dell'avventura di fede di un uomo che, rileggendo il suo passato, ritrova la presenza di Dio che l'ha guidato, sia nel rifiuto che nell'accoglienza. Già in questo testo emergono i tratti salienti del cammino umano e spirituale di Merton, che lo rendono più che mai anche oggi attuale. Da leggere e rileggere.

il 1 settembre 2017 alle 09:34 ha scritto:

Thomas Merton racconta la sua vita dalla giovinezza fino ai primi anni in cui entra tra i monaci trappisti. L'ho trovato molto bello ed è anche scorrevole nella lettura.

, marco.tiby@gmail.com il 18 aprile 2018 alle 14:50 ha scritto:

Chi legge questo libro, incontra un amico. Merton si rende presente, o meglio, si avvicina al Lettore, ed è come se fosse lui a leggere la storia della sua vita, mentre il Lettore ascolta. In questo processo di identificazione sta tutto il suo fascino, come aveva notato Jean Leclerq. Lui è al nostro fianco, per ricordarci che tutti, se vogliamo, possiamo stare in comunione con Dio. Noi e lui, uniti alle persone care, del prima e del dopo, che ci hanno aiutato, nel cammino della vita, ad incontrarLo.

il 24 ottobre 2018 alle 22:23 ha scritto:

Thomas Merton è stata una grande scoperta. Un libro bellissimo!