Piccolo dizionario dell'Apocalisse

Il Sinodo dei Vescovi (5-26 ottobre 2008) su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa è un indice della preoccupazione pastorale della Chiesa di legittimare la sua testimonianza rifondandosi ancora una volta, come ogni giorno, sulla Parola di Dio.

In questi decenni postconciliari si è parlato e si è scritto molto di Bibbia. Eppure la Bibbia è ancora poco conosciuta. Soprattutto tra i cattolici. Ed ora anche tra i fratelli protestanti! Per tanti motivi. Anche perché alcuni libri sono ritenuti difficili. Come l'Apocalisse. Eppure è il libro della Bibbia presente in modo più sotterraneo in tanta produzione culturale ed in qualche modo saccheggiato, visitato, usato da fruitori inaspettati.

Certo una lettura piana, continua, lineare, narrativa dell'Apocalisse svela poco, perché dopo i primi tentativi di comprendere per immaginazione o per riferimenti a quanto già si conosce o a quanto oggi significano quei termini che utilizza Giovanni, subito dopo qualche altro capitolo ci si ritrova in un labirinto, dai crocevia più impensabili, dalle intersezioni di strade senza fine.

Eppure l'Apocalisse affascina. E quando si ha una passione non si bada all'investimento per scoprire quali nuovi orizzonti puoi vivere in compagnia. E' quanto è successo all'Autore, pensionato dal lavoro ma non dal pensare, laureato in economia, laico. La sua passione per questa ulteriore 'volto' della Parola di Dio lo ha indotto a studiare il greco biblico e il greco dell'Apocalisse, a passeggiare per giorni tra queste pagine in compagnia di autorevoli biblisti, ad assimilare termini e concetti. E poi si accorge che per comprendere ancora meglio la Parola di Dio è indispensabile mettersi nell'atteggiamento di chi prima o poi la deve donare ad altri. Ed a questo punto la sua passione (che rischiava anche di diventare  vana curiositas) si è trasfigurata in diaconia biblica.

Come permettere ad altri di avvicinarsi a questo panorama a lunga prospettiva dell'Apocalisse? Facendo in modo che i passi che ognuno muove siano consapevoli, ben saldi. Non con un commento: non ci si riteneva all'altezza. Ma producendo uno strumento da cui non si può prescindere: un far accorgere che le parole non sono casuali, hanno una loro identità, portata, diritto di essere comprese ed attualizzate... Ed ecco questo dizionari dell'Apocalisse, piccolo perché è un inizio, grande per il servizio che potrà compiere. Non sostituisce il testo che va sempre tenuto nel cuore e nella mente, mentre questo è libro che va tenuto in mano (manuale) come quello strumento che permette di accedere, di entrare, di presentarti parole correlate con altre, parole antiche che oggi richiedono un'altra sponsalità ermeneutica.

È un dizionario riepilogativo dei significati dei nomi e delle espressioni simboliche dell'Apocalisse di Giovanni (269 voci e 23 rimandi). Le spiegazioni sono sempre documentate con il testo biblico, le parole bibliche che spiegano le parole bibliche sono in corsivo così da evidenziare che a loro volta sono presenti nel dizionario. Se tutto il testo di questo dizionario fosse informatizzato ed ogni citazione biblica avesse il suo link al testo biblico, il lettore avrebbe una sinfonia di testi biblici che si speculano, si riguardano e si lasciano leggere insieme. Questo dizionario è uno strumento unico nel panorama della letteratura degli strumenti per lo studio dell'Apocalisse. Ma ancora più è una benedizione se si pensa che a comporre questa economia di significati e di relazioni tra parole e simboli del linguaggio apocalittico di Giovanni è un laico, cioè uno di coloro che appartiene a quel popolo al quale Dio ha donato la sua Parola. Un popolo che ora sta lentamente e faticosamente riscattando il diritto di essere destinatari eletti della Parola di Dio, nonostante le pervasive presenze di laici, come 'clero mancato', e di clerici che si fingono laici.

Un piccolo dizionario dell'Apocalisse che permette di focalizzare tante parole, gesti, simboli, ritmi, prefigurazioni che appartengono a quella dimensione apocalittica della comunicazione liturgica.

P. T.

(RL 2008)