Citazione spirituale

Angelus in Piazza San Pietro

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!

Il Vangelo di questa seconda domenica di Avvento ci annuncia la venuta del Regno di Dio (cfr Mt 3,1-12). Prima di Gesù, compare sulla scena il suo Precursore, Giovanni il Battista. Egli predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!» (Mt 3,1).

Nella preghiera del “Padre nostro”, noi chiediamo ogni giorno: «Venga il tuo regno». Gesù stesso ce l’ha insegnato. E con questa invocazione ci orientiamo al Nuovo che Dio ha in serbo per noi, riconosciamo che il corso della storia non è già scritto dai potenti di questo mondo. Mettiamo pensieri ed energie a servizio di un Dio che viene a regnare non per dominarci, ma per liberarci. È un “vangelo”: una vera buona notizia, che ci motiva e ci coinvolge.

Certo, il tono del Battista è severo, ma il popolo lo ascolta perché nelle sue parole sente risuonare l’appello di Dio a non scherzare con la vita, ad approfittare del momento presente per prepararsi all’incontro con Colui che giudica in base alle opere e alle intenzioni del cuore, e non secondo le apparenze.

Lo stesso Giovanni sarà sorpreso dal modo in cui il Regno di Dio si manifesterà in Gesù Cristo, nella mitezza e nella misericordia. Il profeta Isaia lo paragona a un germoglio: un’immagine non di potenza o di distruzione, ma di nascita e di novità. Sul germoglio che spunta da un tronco apparentemente morto, inizia a soffiare lo Spirito Santo con i suoi doni (cfr Is 11,1-10). Ognuno di noi può pensare a una sorpresa simile che gli è capitata nella vita.

È l’esperienza che la Chiesa ha vissuto con il Concilio Vaticano II, che si concludeva proprio sessant’anni fa: un’esperienza che si rinnova quando camminiamo insieme verso il Regno di Dio, tutti protesi ad accoglierlo e a servirlo. Allora non soltanto germogliano realtà che parevano deboli o marginali, ma si realizza ciò che umanamente si sarebbe detto impossibile. Con le immagini del profeta: «Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà» (Is 11,6).

Sorelle e fratelli, come ha bisogno il mondo di questa speranza! Nulla è impossibile a Dio. Prepariamoci al suo Regno, facciamogli spazio. Il “più piccolo”, Gesù di Nazaret, ci guiderà! Lui che si è messo nelle nostre mani, dalla notte della sua nascita all’ora oscura della morte in croce, risplende sulla nostra storia come Sole che sorge. Un giorno nuovo è iniziato: svegliamoci e camminiamo nella sua luce!

Ecco la spiritualità dell’Avvento, tanto luminosa e concreta. Le luminarie lungo le strade ci ricordino che ognuno di noi può essere una piccola luce, se accoglie Gesù, germoglio di un mondo nuovo. Impariamo a farlo da Maria, nostra Madre, donna dell’attesa fiduciosa e della speranza.

Discorso pronunciato da papa Leone XIV durante l'Angelus in Piazza San Pietro - 7/12/2025


Tutte le frasi tratte da "Angelus in Piazza San Pietro"


Nella preghiera del “Padre nostro”, noi chiediamo ogni giorno: «Venga il tuo regno» [...] con questa invocazione ci orientiamo al Nuovo che Dio ha in serbo per noi, riconosciamo che il corso della storia non è già scritto dai potenti di questo mondo.

- Papa Leone XIV -



Il tono del Battista è severo, ma il popolo lo ascolta perché nelle sue parole sente risuonare l’appello di Dio a non scherzare con la vita, ad approfittare del momento presente per prepararsi all’incontro con Colui che giudica in base alle opere e alle intenzioni del cuore, e non secondo le apparenze.

- Papa Leone XIV -



Le luminarie lungo le strade ci ricordino che ognuno di noi può essere una piccola luce, se accoglie Gesù, germoglio di un mondo nuovo.

- Papa Leone XIV -