Citazione spirituale

Angelus in Piazza San Pietro

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!

Stare a tavola insieme, specialmente nei giorni di riposo e di festa, è un segno di pace e di comunione, in ogni cultura. Nel Vangelo di questa domenica (Lc 14,1.7-14) Gesù è invitato a pranzo da uno dei capi dei farisei. Avere ospiti allarga lo spazio del cuore e farsi ospiti chiede l’umiltà di entrare nel mondo altrui. Una cultura dell’incontro si nutre di questi gesti che avvicinano.

Incontrarsi non è sempre facile. L’Evangelista nota che i commensali “stavano a osservare” Gesù, e in genere Lui era guardato con un certo sospetto dai più rigorosi interpreti della tradizione. Ciò nonostante, l’incontro avviene, perché Gesù si fa realmente vicino, non rimane esterno alla situazione. Egli si fa ospite davvero, con rispetto e autenticità. Rinuncia a quelle buone maniere che sono soltanto formalità per evitare di coinvolgersi reciprocamente. Così, nel suo stile proprio, con una parabola, descrive ciò che vede e invita chi lo osserva a pensare. Ha infatti notato che c’è una corsa a prendere i primi posti. Questo succede anche oggi, non in famiglia, ma nelle occasioni in cui conta “farsi notare”; allora lo stare insieme si trasforma in una competizione.

Sorelle e fratelli, sederci insieme alla mensa eucaristica, nel giorno del Signore, significa anche per noi lasciare a Gesù la parola. Egli si fa volentieri nostro ospite e può descriverci come Lui ci vede. È tanto importante vederci con il suo sguardo: ripensare a come spesso riduciamo la vita a una gara, a come diventiamo scomposti per ottenere qualche riconoscimento, a come ci paragoniamo inutilmente gli uni agli altri. Fermarci a riflettere, lasciarci scuotere da una Parola che mette in discussione le priorità che ci occupano il cuore: è un’esperienza di libertà. Gesù ci chiama alla libertà.

Nel Vangelo usa la parola “umiltà” per descrivere la forma compiuta della libertà (cfr Lc 14,11). L’umiltà, infatti, è la libertà da sé stessi. Essa nasce quando il Regno di Dio e la sua giustizia hanno veramente preso il nostro interesse e ci possiamo permettere di guardare lontano: non la punta dei nostri piedi, ma lontano! Chi si esalta, in genere, sembra non avere trovato niente di più interessante di sé stesso, e in fondo è ben poco sicuro di sé stesso. Ma chi ha compreso di essere tanto prezioso agli occhi di Dio, chi sente profondamente di essere figlio o figlia di Dio, ha cose più grandi di cui esaltarsi e ha una dignità che brilla da sé stessa. Essa viene in primo piano, sta al primo posto, senza sforzo e senza strategie, quando invece di servirci delle situazioni impariamo a servire.

Carissimi, chiediamo oggi che la Chiesa sia per tutti una palestra di umiltà, cioè quella casa in cui si è sempre benvenuti, dove i posti non vanno conquistati, dove Gesù può ancora prendere la parola ed educarci alla sua umiltà, alla sua libertà. Maria, che ora preghiamo, di questa casa è veramente la Madre.

Discorso pronunciato da papa Leone XIV durante l'Angelus in Piazza San Pietro - 31/08/2025


Tutte le frasi tratte da "Angelus in Piazza San Pietro"


Sederci insieme alla mensa eucaristica, nel giorno del Signore, significa anche per noi lasciare a Gesù la parola. Egli si fa volentieri nostro ospite e può descriverci come Lui ci vede.

- Papa Leone XIV -



Avere ospiti allarga lo spazio del cuore e farsi ospiti chiede l’umiltà di entrare nel mondo altrui. Una cultura dell’incontro si nutre di questi gesti che avvicinano.

- Papa Leone XIV -



Chi ha compreso di essere tanto prezioso agli occhi di Dio, chi sente profondamente di essere figlio o figlia di Dio, ha cose più grandi di cui esaltarsi e ha una dignità che brilla da sé stessa.

- Papa Leone XIV -