Il tema del libro è il duplice enigma dell'esistenza umana: quello del
male e quello della retribuzione; del perchè sia il giusto ad essere oppresso. Di Giobbe come personaggio storico non sappiamo nulla: è probabile che fosse una figura di uomo giusto, formatosi nelle tradizioni orientali.
Il contenuto del libro in sintesi è: il piissimo Giobbe, colpito dalle più tremende disgrazie, è visitato da tre amici, che prima velatamente e poi apertamente, insinuano che le disgrazie devono essere castigo di colpe gravi. Giobbe si dichiara innocente, e, non creduto e insultato dagli amici, si appella a Dio. Gli amici parlano tre volte, sempre col medesimo ordine: ma l'ultima volta il secondo a parlare balbetta poche parole, e il terzo resta muto. Ridotti al silenzio gli amici, Giobbe in due monologhi si dichiara innocente e dice che il suo castigo è sproporzionato ai suoi peccati. Allora Eliu mostra lo scopo del dolore ed esalta la sapienza divina. Finalmente interviene Dio, a mostrare l'audacia degli uomini nel voler investigare i disegni divini.