Isaia esercitò il proprio ministero profetico intorno alla metà dell'VIII secolo. Il libro che reca il suo nome è opera di tre autori (Protoisaia, Deuteroisaia e Tritoisaia), che operarono in epoche diverse: il primo Isaia redasse la prima parte del libro (cc. 1-39); la seconda parte è invece attribuita ad un autore anonimo vissuto in Babilonia verso la fine dell'esilio (cc. 40-55); la terza parte è attribuibile ad un autore vissuto in
Palestina tra i reduci dell'esilio (cc. 56-66).
La prima raccolta del libro culmina in due vette: la profezia dell'Emmanuele (Is 7, 12-14) e quella del 'germoglio' contenuta in Is 11, 1-2, molto care ai cristiani. Riferita da questi al Messia venturo, il
Cristo, e indirizzata inizialmente agli esuli in Babilonia, è anche la seconda raccolta, il cosiddetto liber consolationis, libro della consolazione (Is 40-55), che ha chiari legami con il libro dell'Emmanuele. Risalta la figura misteriosa del Servo di Jahvè. In quattro carmi successivi vi sono descritti il volto e l'esperienza religiosa di un uomo che si fa carico della salvezza degli altri: suscitato da Dio, ristabilirà l'alleanza e porterà la
giustizia in modo pacifico (cfr. Is 42, 1-4). Nel secondo carme (Is 49, 1-6) la missione del servo è vista come proiettata oltre i confini del suo ambiente; annuncia la salvezza per tutti i popoli, fino all'estremità della terra. Nel terzo (Is 50, 4-9), l'ostilità di persecutori lo assale mentre egli è dedito alla missione ricevuta da Dio. Nel quarto canto (Is 52, 13-53, 12) la vicenda culmina in una vittoria apparente delle forze a lui ostili, un'esito che gli ottiene il giudizio di castigato, percosso da Dio e umiliato (Is 53, 4).
Isaia, nato verso il 768 a.C. e vissuto a Gerusalemme, apparteneva a una famiglia nobile, seppur non imparentata con la casa regnante: aveva libero accesso a corte e può considerarsi un profeta di palazzo. Sposato, ebbe almeno due figli, ai quali, per ordine divino, impose nomi simbolici. Alla morte del re Ozia, iniziò a
Gerusalemme la sua missione profetica, che si svolse poi sotto il regno di Jotam e di Acaz, divenendo poi decisiva durante il regno del pio re Ezechia, di cui fu amico e consigliere. A questi fece profezie nella
malattia, nell'ambascieria venuta da Babilonia e nella invasione di Sennacherib, re d'Assiria. Isaia scompare dopo l'invasione assira del 721 a. C.