Il colore dell'amore
L'arte di Marko I. Rupnik e del suo atelier
Il filmato (32") si apre come un classico documentario. Siamo in un bosco della Slovenia, famoso per le sue foibe che nascondono migliaia di morti. Dopo tre testimoni, parla Marko I. Rupnik che ricorda come i racconti sentiti da bambino su questo bosco lo abbiano segnato profondamente. La sua arte nasce proprio dalla storia, da questa storia concreta segnata dalle tragedie e dal sangue. "Quando mi hanno chiesto di fare questo mosaico in questo bosco, mi sono messo in comunione con questi uccisi, mi sono rivolto a loro, perché sento che l'arte deve dare voce a quelli che non ce l'hanno". Sull'interrogativo di una delle testimoni - "Mi chiedo come sia stato possibile tutto questo male e perché nel mondo continui ancora oggi" - si apre la seconda parte del film, che ha completamente un altro linguaggio. Alla domanda della signora non si può rispondere argomentando. Si tratta piuttosto di dare spazio all'intuizione, di lasciar parlare la vita stessa in ciò che ha di più profondo. Ecco allora che si dispiega la seconda parte, dove il linguaggio delle immagini e quello della parola si rincorrono, si intrecciano in modo simbolico, dando peso e profondità a gesti e parole che forse abbiamo usurato nel loro uso quotidiano, e che ci vengono incontro come per la prima volta: la tragedia del peccato, che ha distrutto ogni relazione e ogni capacità di amare, che cos'è l'arte, che cos'è la bellezza, che cos'è il dolore, che cosa unisce gli uomini, qual è il principio di trasfigurazione... Ne nasce un film di straordinaria ricchezza, bello, di altissimo livello artistico.
Il DVD è corredato anche di un filmato più corto "Un giorno al Centro Aletti" (12") e di "Memorie", una ripresa delle scene più significative del film.
Direttore della fotografia: Edward Roy
Musiche: Juan Martín Etcheverry e Marco Frisina
Montaggio: Lorenzo Giovannetti
lingue: italiano, inglese e sloveno
sottotitoli in: ceco, croato, francese, portoghese, serbo, spagnolo.
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Stefania Pagnoni il 8 marzo 2015 alle 15:38 ha scritto:
Inizia come un pugno nello stomaco, prima in bianco e nero, poi grigio sfumato, e va via via acquistando colore. Colore del silenzio, colore della serenità, colore dell'amore. Immagini di morte e poi immagini di fede. Opere bellissime, coinvolgenti, affascinanti, che non ti lasciano indifferente ma ti avvolgono e ti portano lontano. Bellissimo! Da vedere.
Mattiello Federico il 8 settembre 2023 alle 16:54 ha scritto:
Un ottimo strumento per riflettere sulla santità. Ho utilizzato questo video per un'attività con i giovani e poi abbiamo cercato di riflettere qual è il nostro colore preferito dando una spiegazione di senso