Citazione spirituale

I cavalieri della tavola rotonda

di

Chrétien de Troyes


Copertina di 'I cavalieri della tavola rotonda'
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EAN 9788821553707

Esaurito
Tipo Libro Titolo I cavalieri della tavola rotonda Autore Editore San Paolo Edizioni EAN 9788821553707 Pagine 780 Data 2006 Peso 448 grammi Altezza 22 cm Larghezza 15 cm Collana Vie della storia
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il 18 febbraio 2013 alle 10:28 ha scritto:

Libro stupendo. Narrazione fantasiosa, ambientazione suggestiva e maestosa, ricca di personaggi emblematici. Come non ci si può lasciar prendere dalle vicende di ero senza macchia quali sono Lancillotto del lago - il cavaliere della carretta, - Parsifal e Galvano. Coraggioso, imbattibile in combattimento e mosso dal puro amore il primo, puro folle il secondo, trasparente, ingenuo fino alla purezza, privo di macchia, di colpa e di peccato il secondo; valente, coraggioso, onesto e leale il terzo. E poi le loro splendide dame sontuose e leggiadre, a volte perfide, malvagie, o orgogliose, a volte dedite fino al sacrificio di sé ai loro cavalieri e amati. Nel gioco dalla sottilissima trama che l'autore crea con la sua inesausta immaginazione, come un merletto finemente lavorato, tutto è mosso dall'amore che pervade ogni incontro, ogni avventura, la natura stessa e le superbe costruzioni. Si tratta dell'amore cortese, amore mondano quindi ma che nei passi più sublimi del racconto diventa quasi metafora dell'amore soprannaturale che l'uomo di fede ha per il suo creatore. Un esempio su tutti. Lancillotto per liberare la sua amata Ginevra non disdegna di salire sulla "carretta" dell'infamia, tuttavia ha un attimo di esitazione. Quando finalmente dopo infinite avventure e sofferenze raggiunge l'amata, questa non lo degna quasi di uno sguardo e, pur palpitando nel suo cuore, lo ricambia con freddezza. Lui quasi ne muore. Quando fortunatamente giunge il momento dello scioglimento del dramma lei teneramente lo redarguisce: "Non hai forse esitato un istante nel salire sulla carretta?" Lancillotto, perdonato, promette che non succederà più e infatti in un successivo torneo, ricevuto dalla sua dama l'ordine di combattere "al peggio", senza cercare giustificazioni a quell'ordine assurdo e senza indugi si lascia umiliare tutto il giorno per amore della sua dama, fino a che questa lo libera chiedendogli di combattere "al meglio". Quale esempio più fulgido del sentimento che dovrebbe animare il fedele nel compiere la volontà di Dio anche quando la sua ragione non la comprende, ma confidando soltanto in Lui?
Da leggere, assolutamente.