Citazione spirituale

Il calvario di un vescovo

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Profilo spirituale di mons. Giuseppe Cognata fondatore delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore

 
di

Luigi Càstano


Copertina di 'Il calvario di un vescovo'
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EAN 9788821565724

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Descrizione
Tipo Libro Titolo Il calvario di un vescovo - Profilo spirituale di mons. Giuseppe Cognata fondatore delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore Autore Editore San Paolo Edizioni EAN 9788821565724 Pagine 380 Data luglio 2009 Peso 150 grammi Altezza 20 cm Larghezza 12,5 cm Profondità 1,8 cm Collana Fondatori e riformatori
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il 13 marzo 2014 alle 14:00 ha scritto:

Il testo si legge molto volentieri, partecipando alla vita del Vescovo di Bova così singolare. E' impressionante come ha saputo rimanere in silenzio davanti a quella che potrebbe essere ritenuta la tragedia della sua vita. Si è immolato, perdendo tutto, dando così nuova fecondità al suo ministero e all'ordine da lui fondato. Emanuela G.

il 21 luglio 2023 alle 16:11 ha scritto:

L'ho conosciuto personalmente, quand'era relegato presso l'Aspirantato Salesiano di Castello di Godego (TV), dove frequentavo la Scuola Media. Monsignor Cognata, allora ridotto a semplice prete, insegnava Greco, mi sembra, nelle classi ginnasiali. Ma la sua mansione principale era quella di penitenziere. Molti ragazzi andavano a confessarsi da lui. Anch'io, incuriosito per ciò che si vociferava sul suo conto (stava scontando in silenzio e in umiltà le conseguenze di una calunnia, di cui però nessuno osava parlare apertamente), una mattina andai in sacrestia e mi inginocchiai ai suoi piedi. Si diceva che fosse un Santo. Accusai con un certo tremore le mie marachelle. Mi ascoltò con attenzione e, prima di darmi l'assoluzione, mi ammonì amorevolmente, ma con severità, dicendomi: "Tu non devi più offendere il Signore, hai capito?". Quelle parole, pronunciate in modo fermo e quasi perentorio, ancor oggi, che sono sul punto di compiere 74 anni, mi risuonano dentro, né potrò mai dimenticare la sua voce, che sicuramente era quella di un Santo. Ricordo quando venne reintegrato nella sua carica episcopale: tutto l'Istituto era parato a festa. Rivedo ancora, con commozione, il suo primo pontificale solenne, celebrato dopo la riabilitazione. E non posso dimenticare quando, nei giorni seguenti, in cortile, i ragazzi lo attorniavano, andando su e giù sotto il porticato, alla maniera salesiana, per ascoltare la sua parola : era vestito con i bordi della talare e della mantellina violacei, con lo zucchetto violaceo e con il grande crocifisso al collo. Umile e mite durante la ricreazione, fermo e severo in confessionale. Ma, quando s'intratteneva nelle conversazioni quotidiane, la sua voce era pacata e melodiosa. Un ricordo indelebile!