Citazione spirituale

Il piccolo libro delle vite perfette. Testo tedesco medio-orientale a fronte

di

Anonimo francofortese


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EAN 9788845263927

Esaurito
Descrizione
Tipo Libro Titolo Il piccolo libro delle vite perfette. Testo tedesco medio-orientale a fronte Autore A cura di Vannini M. Editore Bompiani EAN 9788845263927 Pagine 400 Data 2009 Collana Testi a fronte
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il 22 novembre 2011 alle 15:50 ha scritto:

Un libriccino che si può portare con sé,nel proprio borsello, on the road, anzi ,oggi:on the train; ti è sempre vicino, ti è fedele amico e può chiederti che anche tu lo divenga … di lui. Ogni occasione è utile per aprirlo e leggerne alcune paginette.
Un libriccino del passato che però suggerisce riflessioni, suscita domande, che non passano mai.
Un libriccino a molti sconosciuto ( non ha avuto la fortuna del suo,forse, “coetaneo”, di area inglese o francese che fosse , ‘Imitazione di Cristo’ ).
Le vicende storiche possono aver avuto la responsabilità di alcune ingiustizie (… fu Lutero che lo rese noto al pubblico, ma un Lutero che potremmo dire “di prima maniera” animato da profonda religiosità, purtroppo tormentato dall’eccessivo senso della colpa e da una scarsa apertura verso il Dio della ‘misericordia’ e consolazione – “venite a me voi tutti… Venite ad me, omnes, qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos “ - ; … fu la Chiesa ufficiale che rimase più preoccupata dell’ortodossia, della verità del dogma, e meno,forse, dell’uomo ‘incarnato’ che dev’essere aiutato e sorretto con carità fraterna; … fummo noi che,per ragioni complesse, ci dividemmo ( e siamo divisi) nelle nostre “scelte” religiose, anziché testimoniare e vivere l’unità dal figlio di Dio invocata nell’ora estrema :“ … ut unum sint” ).
Le vicende storiche hanno portato il nostro libriccino ad “operare” in comunità religiose di paesi tedeschi ( o nordici), a partire dal secolo dei Lumi, soprattutto in quella dei pietisti.
Oggi : non più il timore per problemi di “ortodossia”, anzi sentimento di gratitudine perché l’editore ci offre questa opportunità ( ed allo scrivente , in paticolare, quella di ripensare alla grande problematica mistica, nel pensiero occidentale, dal neoplatonismo greco classico a quello cristiano , mai spenta nella scolastica medioevale). Il curatore (traduttore) con la sua Introduzione da vero esperto e studioso dei mistici tedeschi ( da Eckhart a Taulero, da Silesio a Franck,ecc) come sempre dimostra di essere ( e quanti altri suoi studi ci ha dato in questi nostri anni!), Marco Vannini, ci offre dotte considerazione storiche e teologiche che ,al di là della loro profondità ( ed anche difficoltà!! ) ci aiutano nella nostra formazione … a livello di cultura religiosa.
Ma, poi ; prestiamo attenzione alle sollecitazioni che troviamo tra le righe dell’Anonimo Francofortese ; risuona l’eco di parole rimaste impresse dentro , chiuso il libro.

Solo alcune … perché l’eco non si spenga subito.

§ 4. “ … quel che si deve chiamare bene non appartiene ad altri che all’eterno e vero bene”.
§ 9 “ .. è ( =Dio) ogni bene al di sopra di ogni bene. Non ha neppure bisogno di entrare nell’anima, perché vi è già dentro. Ma è sconosciuto … La beatitudine non sta nel molto o nel molteplice, ma nell’Uno e nell’unità … non vi fu mai uscita tanto buona, che il rimanere all’interno non fosse migliore”.
§ 31 “ … Ci sono due tipi di luce:una vera ed una falsa. La luce vera è la luce eterna,cioè Dio; oppure è una luce creata,ma comunque divina, e la sai chiama grazia”.
§ 32 “ … Guarda :come Dio è l’unico bene, conoscenza e luce, così è anche volontà,amore,giustizia,verità e assolutamente ogni perfezione, e tutto ciò è un essere in Dio”.
§ 142 “ … bisogna anche distinguere due tipi di amore,uno vero e uno falso. Ogni amore deve essere istruito e quindi guidato da una luce o da una conoscenza. La vera luce genera il vero amore …”.
§ 43 “… quando viene amato da un uomo nella vera luce e nel vero amore,questa è la vita migliore, più nobile e degna che mai ci sia stata e possa esserci ”.
Osservazione.

Ha certamente ragione Vannini ( non lo nego ) quando osserva che in quest’opera è assente ogni concetto di storia della salvezza, anzi : tanto di storia quanto di salvezza. E’ , sottolineo però io, la prospettiva, quasi un peccato d’origine, del misticismo di origine neoplatonica. Ma viene pure DA AGGIUNGERE: a noi che siamo abituati invece a questo concetto ( pensiero forte e ricorrente anche nella Chiesa dalle origini al …Vaticano II) non sono forse ,tuttavia ,spesso “assenti” quei concetti di ... interiorità, di profondità , di soggettività, di distacco, di trascendimento del tempo e di ciò che è transeunte , che rendono viva ,incisiva ( e non un-po’-scontata )la Parola che ci salva, e quindi la dimensione cristologica della nostra fede, alla luce della Sacra Scrittura ?

Bella la citazione riportata in nota , tratta dal “Pellegrino cherubico” (Cherubinischer Wandersmann) di Silesius:

“ la Scrittura è scrittura e null’altro .Mio conforto è l’essenza / e che Dio parli in me la parola eterna ...Amico, basta ormai. Se vuoi leggereancora / Và e diventa tu stesso la Scrittura e l’essenza”.


On the road – on the train.

*« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare » (J. Kerouac On the road)
Noi lo sappiamo , come lo seppero i nostri “ amici” di alcuni secoli fa, che ci insegnano ancora :“ yn bliben … besser “ ( “ il rimanere dentro .. meglio”).


** “« Dov'è la mia dimora? Dove io e tu non stiamo ./
Dov’è la mia ultima meta, verso cui io devo indirizzarmi?/
Là dove non se ne trova nessuna . E dove occorre che mi diriga ? /
Io devo , ancor più pienezza di Dio , trasferirmi in un deserto.
« Wo ist mein Aufenthalt? Wo ich und du nicht stehen./
Wo ist mein letztes End, in welches ich soll gehen?/
Da wo man keines findt. Wo soll ich denn nun hin?/
Ich muß noch über Gott in eine Wüste ziehn » (Pellegrino cherubico).

Popolo d’Israele: esperienza “storica “ del deserto; ora in noi.