"Gargantua e Pantagruel" è una serie di cinque romanzi scritti da Frangois Rabelais nella prima metà del Cinquecento. L'opera racconta le avventure di due giganti, il padre Gargantua e suo figlio Pantagruel, con un linguaggio semplice e vivace, e uno stile divertente, stravagante e satirico. C'è molta crudezza, violenza e umorismo nella narrazione, che tratteggia personaggi grotteschi che sembrano inscenare in apoteosi le più bizzarre caratteristiche umane. Da Grandgousier e Gargamelle, grandi mangiatori, nasce Gargantua. Le sue gigantesche dimensioni e la sua scarsa capacità di apprendere lo caratterizzano fin dall'infanzia. Costui compie imprese vittoriose e si dimostra molto generoso con i vinti. Da Gargantua e Badebec, che muore di parto, nasce Pantagruel, di forza e di appetito eccezionali. Diventato grande, il padre decide di fargli conoscere le più importanti università di Francia. A Parigi comincia a studiare "le sette arti liberali" e incontra Panurge, povero e furbissimo, compagno d'avventura per tutta la vita. E il terzo libro è dedicato proprio a Panurge che, nominato castellano da Pantagruel, dilapida in pochi giorni tutte le sue sostanze. È questo un libro diverso dai precedenti, in cui Rabelais abbandona momentaneamente le imprese di giganti per fare considerazioni assennate su ogni argomento. Nei successivi due libri Rabelais torna a narrare delle avventure dei due amici, Pantagruel e Panurge, alternando fantasia e simbolismo nonché una feroce satira...