Citazione spirituale

Dalai Lama. Uomo, monaco, mistico. Una biografia autorizzata


Copertina di 'Dalai Lama. Uomo, monaco, mistico. Una biografia autorizzata'

EAN 9788850327935

Fuori catalogo
Descrizione
Tipo Libro Titolo Dalai Lama. Uomo, monaco, mistico. Una biografia autorizzata Editore Apogeo EAN 9788850327935 Pagine 320 Data 2010 Collana Urra
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il 29 dicembre 2017 alle 11:14 ha scritto:

DALAI LAMA, LA BIOGRAFIA AUTORIZZATA

“Dalai Lama – Uomo, monaco, mistico” è il titolo della biografia autorizzata del grande leader spirituale . Ne è l’autore Mayank Chhaya, un giornalista e commentatore molto apprezzato delle questioni del Sud Asiatico per l’Indo-Asian News Service, con sede a New Delhi. E’ inoltre autore di numerosi articoli su India, Pakistan, Sri Lanka e Stati Uniti.
Tutto ha inizio nel 1997, quando Chhaya fu autorizzato formalmente dal Dalai Lama a raccontare la vita e gli eventi di cui è stato protagonista. Da qui ha preso forma questo interessante profilo, reso con successo in tutte le sue complesse sfaccettature, di una delle personalità indubbiamente più carismatiche e interessanti per milioni di persone in tutto il mondo. Questo libro presenta con indubbia efficacia il Tibet e la tradizione buddista da cui è emerso il Dalai Lama, aiutando i lettori a comprendere il particolare, unico contesto in cui si sono formati i suoi ideali, le sue convinzioni e la sua politica. Ne dipinge la vita in esilio e i vari ruoli che il Dalai Lama ha dovuto assumere per i suoi seguaci, rispettando la sua triplice vocazione come leader, monaco e mistico. Inoltre getta luce, con profondità e dovizia di particolari, sul complicato, talora sofferto e tormentato rapporto tra Tibet e Cina, offrendo una visione a tutto campo del malcontento dilagante diffuso soprattutto tra le giovani generazioni, loro malgrado frustrate spesso dall’approccio non violento, che pure il Dalai Lama continua a sostenere, nei confronti dell’occupazione cinese.
Prospettiva equilibrata e informativa sul Dalai Lama e le sue opere, questa biografia racconta, con scorrevolezza e dovizia di particolari, la vita di quest’uomo certo non comune, tracciandone la difficile ma nobile e avvincente missione, in nome dell’eternità e inviolabilità dei diritti umani, il che lo rende una figura senza tempo e di perenne attualità.
L’autore ricorda, inizialmente il suo primo incontro con il Dalai Lama, avvenuto agli inizi degli anni Ottanta, quando visitò Bombay per partecipare a un congresso sulla sintesi fra scienza e religione. Negli ultimi anni ebbe l’occasione di approfondire notevolmente la sua conoscenza, mediante letture sporadiche sul Tibet, sulla Cina e sul Buddismo, prima di arrivare al primo importante incontro, avvenuto nel 1996. Questo libro, per ammissione dello stesso autore, è stato concepito volutamente come un lungo racconto, avvincente dalla prima all’ultima pagina, solo che i protagonisti sono reali e contemporanei. Nel corso di sette anni di ricerche, Chhaya ha avuto la possibilità di scoprire aspetti del Dalai Lama che pochissimi hanno avuto il privilegio di esplorare. La maggiore difficoltà incontrata nella stesura del testo è stata, comunque, tracciare, da un mare di opere spesso contraddittorie, una figura che fosse non solo accurata ma anche e soprattutto originale, alla scoperta di un profilo-ritratto assolutamente nuovo e mai tratteggiato prima. Figura conosciutissima in tutto il mondo, e sulla quale moltissimo è stato detto e pubblicato, rende veramente difficile poter trovare ancora materiale veramente originale. Eppure l’impresa è pienamente riuscita, come l’attento lettore potrà verificare, dal primo all’ultimo capitolo.
L’uomo, si è detto, il monaco e il mistico, ma, soprattutto dal punto di vista occidentale, salta immediatamente agli occhi l’importantissima missione del Dalai Lama quale leader spirituale della causa tibetana, sulla quale pure si è discusso e si continua a discutere molto. Si sa bene che, nell’arco degli ultimi quarant’anni, si è determinata una delle più irrisolvibili e complesse situazioni di stallo del XX secolo, vale a dire, in realtà, uno scontro tra un singolo individuo e uno dei Paesi più potenti del mondo. Da un lato abbiamo la Cina, che storicamente si è sempre considerata al centro del mondo, ma anche un entità geopolitica che, nel prossimo futuro, dovrà considerare seriamente la possibilità di allargare i propri confini. Si tratta di un Paese sempre più potente, che è stato in grado di applicare un autentico giogo politico, culturale ed economico a una popolazione di oltre un miliardo di persone, mentre, allo stesso tempo, consolidava la propria posizione economica come una delle voci più influenti nel panorama commerciale mondiale. Dall’altro, abbiamo un semplice monaco (così, nella sua umana umiltà, ama autodefinirsi), profondamente erudito e straordinariamente moderno, la cui sola presenza fa sì che milioni di seguaci si sentano sopraffatti dall’emozione e dal profondo carisma che emana. Egli parla di ricerca di serenità interiore e felicità, come mete assolutamente non irraggiungibili in questo mondo, nonostante i suoi tanti travagli; parla di tolleranza, e la pratica nella sua forma più illuminata, di fronte al genocidio sistematico del suo popolo e alla distruzione della sua millenaria cultura, da parte di questo gigantesco avversario. Persino tralasciando il fatto che i suoi seguaci lo ritengono la reincarnazione di una delle figure più rispettate e venerate nella Storia, il drammatico, impari ma eroico conflitto che contrappone il Dalai Lama alla Cina ne fa uno scontro accattivante, senza contare l’indubbio fascino della sua personalità, come l’autore stesso non ha potuto fare a meno di constatare di persona.
Il libro traccia una panoramica a tutto tondo sul conflitto, durato oltre quarant’anni. Si tratta, essenzialmente, di una guerra tra un popolo per cultura e tradizione pacifico, perché convinto dell’assoluta futilità della violenza, e uno Stato che non ha alcuna remora a espandersi a ogni costo, violando i diritti fondamentali dell’essere umano.
Al lettore, ovviamente, il piacere di immergersi in questa appassionante avventura umana-spirituale e storica al tempo stesso. Come affermò lo stesso Dalai Lama nel corso di un’intervista con Chhaya: “E’ possibile che la Cina sia in attesa della mia morte, con la speranza che la causa perda così il proprio motore. Ma credo che il popolo tibetano abbia una forza sufficiente per continuare la propria lotta anche in mia assenza”.