Citazione spirituale

L' imperatore di Portugallia

di

Selma Lagerlöf


Copertina di 'L' imperatore di Portugallia'

EAN 9788870910186

Normalmente disponibile in 15/16 giorni lavorativi
In promozione
Tipo Libro Titolo L' imperatore di Portugallia Autore Traduttore Terziani A. Editore Iperborea EAN 9788870910186 Pagine 280 Data maggio 2011
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il 23 agosto 2014 alle 09:05 ha scritto:

Ad inizio di lettura subito si avverte di aver scelto bene: un piccolo gioiello di delicatezza, pagina dopo pagina. Fruizione estetica (brevi capitoletti-scelta intelligente che rende la lettura scorrevole-caratterizzati da stile appropriato e bello); arricchimento spirituale (in un mondo-anche della letteratura-che spesso ha “bisogno” di provocare per accattivarsi il ‘pubblico’) per la tenerezza che unisce Jan al suo “sole“ (KLARA=luminosa/FINA=bella/GULLE,guld=oro). E per chi è stato papà…quel suo primo giorno…non è forse così?( “…non riuscire a capire perché il cuore dovesse battere e martellare in quel modo nel suo petto…”, p.24; “...non è solo il giorno in cui è nata Klara Gulla, è anche il giorno in cui è nato il mio cuore”, p.40).

* Non ho più trovato una Lagerlöf, per così dire, “calvinista”-luterana della “Saga di Gösta Berling”, che mi ha dato un certo fastidio, nel suo grande romanzo del 1891 (che invito, in ogni caso, a leggere!), ma quella con religiosità più autentica, evangelica (”La mattina di Natale”, pp.41ss.-ossia la mattina dei bambini che, verso le cinque, alla luce delle torce, formano una piccola schiera che attraversa campi, bosco, per giungere alla chiesetta: …”I più avevano quasi l’impressione di camminare sotto il cielo come i Re Magi, guidati da una stella, per andare a cercare il neonato Re dei Giudei”. Giunti in cima alla collina, la chiesa appare in lontananza: …”Quando Jan la vide, non poté fare a meno di pensare a quella povera gente in Palestina che una notte aveva vagato portando con sé un bambinello ….”.

** L’incanto che domina le prime pagine non deve però indurci in errore: non c’è solo questa ”poesia”. Attorno a Jan c’è pur sempre quel mondo del male, dell’egoismo, del dissidio, che è l’eterno problema di noi tutti: il ‘nuovo proprietario’, Lars Gunnarson, che, per il pezzo di terreno, dapprima donatogli dall'allora proprietario, su cui Jan ha costruito la sua casetta, pretende cento scudi, cifra impossibile (“Quando al povero tolgono la casa, è finita per lui”…”Finché il povero ha una casa, ha l’impressione di valere come tutti gli altri. Ma chi non ha una propria dimora non si sente un essere umano”. (Mi viene da pensare: “Vulpes foveas habent, et volucres caeli nidos, Filius autem hominis non habet, ubi caput reclinet”. Luca,9,58).

*** Ora bisogna seguire tutta la vicenda che ne scaturirà, complessa difficile tormentata, con un crescendo che ci prepara, a tappe, alla drammatica realtà finale (a partire da quel padre che, senza la sua figlia-lontana…e lui sempre in attesa-costruirà quel mondo tutto suo:…una “imperatrice”, nel nuovo regno; un ”imperatore” tra i suoi, nelle sperdute valli delle Askedalar. Fantasia, pazzia… Soltanto?). Non bisogna aggiungere altro: il lettore ha diritto ai colpi di scena, e di essere lasciato libero nella sua tensione verso l’imprevisto (il: “come andrà a finire”?) e tocca proprio a lui approfondire il messaggio di questo libro; libro di cent’anni fa (1914), 16 edizioni Iperborea(1991-2011), della prima donna premio Nobel (1909).
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Da parte mia:
A) L’eco del messaggio biblico sui genitori (“Fili, suscipe senectam patris tui et non contristes eum in vita illius - Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita - et, si defecerit sensu, veniam da et ne spernas eum - Anche se perdesse il senno, compatiscilo e non disprezzarlo - … Quam malae famae est, qui derelinquit patrem _ Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore”. Cfr. Liber Ecclesiasticus –Siracide – 3,12 ss. Trad.CEI)

B)…“Mentre sta lì ad occhi chiusi, rivide davanti a sé suo padre com’era stato durante la sua giovinezza, quand’erano così buoni amici. RICONOBBE IL SUO VOLTO, come le era apparso/( …)Lo riconobbe com’era quel giorno in cui...Cercò di trattenere QUEL VOLTO davanti agli occhi/( ....)QUEL VOLTO non le voleva che bene /( ....) Ovunque andasse e dovunque si fermasse,il padre voleva SOLO ESSERLE VICINO e PROTEGGERLA. ERA IL SUO SOLO DESIDERIO/(sott. mie).

°°° Anche a me (a te) lettore, verso la fine (il cuore forse che...non ‘batte’ e non ‘martella’ nel petto?

Un po' di filosofia (anzi: di messaggio biblico) dalla letteratura): il CUORE ... il VOLTO.