Citazione spirituale

La saga di Gösta Berling

di

Selma Lagerlöf


Copertina di 'La saga di Gösta Berling'

EAN 9788870911596

Normalmente disponibile in 15/16 giorni lavorativi
In promozione
Tipo Libro Titolo La saga di Gösta Berling Autore Traduttore Pozzo G. Editore Iperborea EAN 9788870911596 Data aprile 2011
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il 24 agosto 2014 alle 14:26 ha scritto:

Volendo, dopo non pochi propositi, avviare nuove conoscenze (autori del Nord), ed in particolare della famosa scrittrice svedese, proposito sempre rimandato, ho scelto la sua prima grande opera (del 1891), facendomi “condizionare” da quella definizione di “romanzo” utilizzata nella presentazione dell'editore. Subito sorgono le prime difficoltà: mi aspettavo analisi psicologiche, fini interessanti rivelatrici, della personalità dei protagonisti (quel mondo interiore che la bella letteratura ci fa approfondire talora anche meglio di qualche testo di psicologia). I primi ‘incontri’ (personaggi, ambienti)confesso che mi hanno deluso: non sono tipici di un “romanzo” (nel senso detto). La lettura procedeva con una certa difficoltà, quasi un peso che mi portavo pagina dopo pagina, pensando che in unico volume, di quasi cinquecento pagine (che unisce i due volumi d’origine) il cammino della lettura sarebbe stato lungo per giungere alla fine.
* Testardo qui lo sono per mia scelta: quando ho tra le mani un libro (vera passione dagli anni liceali) non mi do per vinto: continuare, continuare. Innanzitutto è solo colpa mia: forse che il titolo non mi orientava nel modo corretto? “SAGA”, quindi insieme di racconti sullo sfondo di tradizioni, di ‘narrazioni’ in ambito familiare, vero epos… anche se ‘ristretto’ ad ambienti geografici di carattere locale (racconti che da ragazzina questa scrittrice avrà ascoltato con chissà quale entusiasmo, e che generavano probabilmente quella fantasia creatrice di cui ci ora fa partecipi). Manca un altro elemento: la stessa parola (Saga, norreno saga, ted. Sage, cfr. verbo sagen) è indicatrice dei paesi del Nord (quindi civiltà- cultura-mentalità-spiritualità (in senso laico), alquanto diverse dalla nostra ‘mediterranea’). I numerosi personaggi, le ancor più complesse loro vicende diventano “incontri” interessanti, per un lettore non distratto.
** Su cosa mi hanno fatto riflettere queste pagine? Il grave problema del male, declinato in molte forme ed aspetti, che circonda i protagonisti, a cominciare da Gösta Berling (che-ahi-non è un 'sacerdote' ma un ‘pastore’ (protestante), e questo… significa qualcosa). Un ubriacone incallito (ma lo “confessa” subito: in quel clima così freddo, di solitudine ed isolamento soprattutto nella stagione invernale…), una vittima di quel tarlo che lo rende ‘malvagio’ e che talora gli fa seminare il male negli altri. Lettura che consiglio, anche se osservo: visto quanto sono ‘importanti i diversi personaggi di questi racconti, dopo aver superato quella difficoltà d’inizio, nella mia mente continuo a “leggere” un titolo…diverso: ”La saga del Värmland”(svedese facile: v?rma, riscaldare; paese di calde passioni, in quelle terre fredde?)
*** E DOPO quella fatica, c’è stato un premio: la bellezza, tutta d’un fiato, di:”L’imperatore di Portugallia” (cui rimando, e che mi sono permesso di commentare).