Nel panorama dell'esercizio cinematografico italiano, in cui la politica vincente sembra essere quella dei multiplex, le Sale della Comunità rappresentano una significativa eccezione. Esse si caratterizzano infatti per la valorizzazione e la messa a punto di proposte culturali mirate, pensate in stretta relazione ai bisogni e alle aspettative dei pubblici, all'interno di una più ampia politica di rilancio sociale e culturale del contesto in cui operano. Proprio in virtù di questa profonda sintonia che esse ricercano con chi le frequenta, le Sale intendono riappropriarsi della loro identità comunitaria, per ripartire verso un confronto più serrato con il territorio e le molteplici sensibilità in esso presenti.
A questa realtà multiforme, costellata di proposte e profili culturali, si è rivolta la ricerca promossa dall'ACEC (Associazione Cattolica Esercenti il Cinema) e condotta da Alberto Bourlot e Mariagrazia Fanchi, che con passione e competenza hanno indagato un mondo come quello delle Sale della Comunità, “dissimile" dal tradizionale esercizio cinematografico e nel contempo segnato da una specificità ancora tutta da approfondire.
Alberto Bourlot è docente di Semiotica del prodotto culturale e di Teoria e tecniche dei linguaggi pubblicitari presso l'Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato Parola Immagine Simbolo (San Paolo, 1997), Immagini della Scrittura (Queriniana, 2002) e con altri Lo spettacolo della politica (Rai-VQPT, 1998), La Parola «ripresa» (Centro Ambrosiano, 1998), Bibbia e cinema (Centro Ambrosiano, 1999), L'Informazione a stampa (in Colombo-Eugeni, Il prodotto culturale, Carocci, 2001), Il «racconto» della cittadinanza europea nella carta dei diritti fondamentali (in V. E. Parsi, Cittadinanza e identità costituzionale europea, il Mulino, 2001).
Mariagrazia Fanchi è professore associato di Cinema Fotografia e Televisione e insegna Storia culturale dei media audiovisivi presso l'Università Cattolica di Milano. Il suo oggetto di studio sono i processi di fruizione che si dispiegano intorno agli apparati di comunicazione di massa, intesi come fenomeni sociali, simbolici, culturali ed etici. Gli esiti del suo lavoro sono confluiti in diverse pubblicazioni. Fra le principali: Identità mediatiche (Franco Angeli, 2002) e Spettatore (Il Castoro, 2005). Ha inoltre all'attivo numerosi saggi e curatele di fascicoli monografici di riviste e di volumi sulla storia dello spettatore in Italia.