"Il verbo di Dio è vivo"

Questo volume di studi sul Nuovo Testamento è una Festschrift in onore del Cardinale Albert Vanhoye, già professore, rettore e decano della Facoltà Biblica del Pontificio Istituto Biblico di Roma, che ha saputo unire in sé la magistrale ricerca biblica e l’esemplare vissuto di fede. Il ponderoso libro nasce dal sincero desiderio di alcuni suoi studenti, i quali, in questo modo hanno voluto esprimere la loro stima e gratitudine al maestro per una vita completamente dedita al servizio di Cristo e della Chiesa. “A noi, suoi ex-alunni, da lui diretti nella stesura della tesi di dottorato – così scrivono nella prefazione i curatori dell’opera, i Proff. Don Filippo Urso (Taranto, Italia), Don Franco Manzi (Venegono Inferiore, Varese, Italia), Padre Carlos Zesati (Città del Messico, Messico) e Enrique Aguilar (Bronx, New York, USA) –, l’autore della Lettera agli Ebrei po-trebbe dare questo suggerimento: “Ricordatevi di lui, che vi ha annunzia-to la parola di Dio.

Considerando l’esito della sua condotta, imitatene la fede” (cf. Eb 13,7). Spinti da questa riconoscenza, abbiamo dato avvio all’impresa – piuttosto ardua, viste le distanze “continentali” non soltanto dei contributori, ma soprattutto di noi curatori – di una Festschrift in onore del padre Vanhoye, qualche mese prima della sua nomina cardinalizia”. L’opera raccoglie trentasei ottimi studi sul Nuovo Testamento di altrettanti noti biblisti (da J. Fitzmyer a X. Leon-Dufour, da R. Pesch a F. Moloney, ecc.). I temi presentati sono vari, scelti spontaneamente dagli stessi contributori: si va dai vangeli agli Atti degli Apostoli, dall’epistolario paolino alla Lettera agli Ebrei, dall’Apocalisse di Giovanni a questioni di metodologia esegetica. I contributi presentano prospettive molto diversificate: “alcuni spiegano singoli passi biblici; altri offrono uno sguardo d’insieme su opere o questioni neotestamentarie; altri ancora descrivono l’ambiente socio-religioso, in cui sono nati determinati testi del Nuovo Testamento; altri, infine, indagano l’influsso che alcuni passi neotestamentari hanno esercitato sulla cultura moderna e contemporanea”.

Questa grande ricchezza di temi e di ottiche rispecchia, dunque, lo smi-surato campo d’indagine del professor Vanhoye, conosciuto a livello mondiale per i suoi studi sulla Lettera agli Ebrei, ma anche per il suo notevole apporto all’esegesi di altri scritti biblici. Ne è autorevole testimone l’ampia bibliografia presentata in appendice al volume, che elenca titoli − in diverse lingue − di libri e opuscoli, voci di enciclopedie e di vocabolari biblici e teologici, ma specialmente numerosi articoli scientifici e divulgativi, pubblicati in riviste di diverso genere e di diffusione spesso interna-zionale. Alla capacità di dialogo del Cardinal Vanhoye (membro attivo della Studiorum Novi Testamenti Societas, di cui fu anche presidente nel 1995, dell’Association Catholique Française pour l’Étude de la Bible, del Colloquium Biblicum Lovaniense, da lui presieduto nel 1984 e del Colloquio Ecumenico Paolino di San Paolo fuori le Mura, del quale fu presidente nel 1995) fa eco anche la varietà delle provenienze confessionali degli studiosi. Essa costi-tuisce un incoraggiamento a progredire nel dialogo autentico, radicato saldamente nella sequela Christi. Questa pubblicazione è pertanto uno strumento molto valido per proseguire nella direzione della comune indagine e nella preziosa fatica dello stesso annuncio.

Tratto dalla Rivista "Fides et Ratio" n. 1/2010
(http://www.issrguardini.taranto.it)