Citazione spirituale

La casa del mandorlo

di

Lella Seminerio


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Copertina di 'La casa del mandorlo'
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EAN 9788897085911

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Descrizione
Tipo Libro Titolo La casa del mandorlo Autore Editore Euno Edizioni EAN 9788897085911 Data giugno 2013 Collana Asfodeli
Voto medio degli utenti per «La casa del mandorlo»: 5 su 5 (4 commenti)

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, paola.martellone@virgilio.it il 3 luglio 2013 alle 19:44 ha scritto:

Immersa nella polvere per la ristrutturazione di casa mia, l'ho letto in un pomeriggio. Semplice, avvincente, mi ha ricordato le frasi di mia madre, donna molto accorta all'educazione delle sue tre figlie femmine. Pur non essendo siciliana, ho ritrovato nelle espressioni, nelle riflessioni delle donne, quella maturità che le ha sempre condrattistinte anche in età adolescenziale. Un tuffo nel passato quando con ammirazione osservavo le donne della mia cara terra d'Abruzzo che, infaticabili riuscivano con la loro forza interiore, mai assopita, a raggiungere traguardi che per alcuni potevano essere invalicabili. La cosa che mi è piaciuta moltissimo è il linguaggio non detto, cercare di non fare trasparire agli altri i propri sentimenti, le proprie emozioni, nascondendole nel profondo del cuore.

il 15 luglio 2013 alle 16:10 ha scritto:

Ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del libro e di acquistarlo, per così dire, "fresco di stampa". E' un libro che si legge tutto d'un fiato perché "ti prende" talmente tanto che non si può lasciarne la lettura in sospeso e, se proprio si deve, poi non si vede l'ora di riprenderla per continuare a riviverne, immedesimandosi in Mara, giovane donna e personaggio protagonista della storia, le passioni, le emozioni ed i sentimenti. In una parola? MERAVIGLIOSO! Chiedo all'autrice Lella Seminerio: a quando il prossimo libro?
Sei una scrittrice fantastica! Con il tuo stile di scrittura riesci a creare spontaneamente una sintonia tra il lettore ed i personaggi della storia in modo assai coinvolgente; per non parlare poi del tuo modo di descrivere i luoghi che fanno da cornice ai vari personaggi: li descrivi talmente bene che se ne sentono quasi gli odori, sembra di essere lì, presenti come spettatori invisibili! Complimenti davvero!
Consiglio vivamente a tutti di leggere questo bellissimo libro!

il 7 ottobre 2013 alle 22:49 ha scritto:

E' un libro che riporta il lettore ad una Sicilia molto diversa da quella attuale, anche se non troppo lontana nel tempo,caratterizzata da una società rigidamente divisa per censo in classi sociali separate da barriere apparentemente invalicabili,in applicazione di regole ed usanze radicate e condivise.
In questo mondo,soprattutto nelle campagne,è l'uomo che decide del destino,suo e della sua famiglia,la donna è in una condizione subordinata,vittima rassegnata al suo destino fatto di lavoro,obbedienza incondizionata,silenzio,umiliazioni,sottomissione.
In questo contesto l'eccezione è rappresentata da Mara,ragazza intelligente,sensibile,che mal sopporta i limiti e gli obblighi derivanti dalla sua condizione di donna ed in cuor suo rifiuta l'asprezza,la grossolanità della vita cui è stata destinata,accanto ad un marito non scelto,rozzo nei modi e nei comportamenti.
Mara intuisce,più che teorizzare,il suo diritto ad amare,non l'uomo predestinatole,con cui non ha nulla in comune,ma colui con cui istintivamente riconosce di avere affinità,ed asseconda senza esitazioni questo suo sentire,anche se tra mille remore ed condizionamenti.
E' una donna forte che riesce a trasformare una tragedia,che rischia di travolgere lei e i suoi figli,in un'occasione per trasformare se stessa da soggetto passivo a protagonista attiva della propria vita,ma,al tempo stesso di non dimenticare i grandi valori della tradizione:il senso della dignità,l'amore per i figli e il desiderio di non urtarne la sensibilità,l'affetto reverenziale per il padre,lo spirito di sacrificio,sia materiale,che affettivo.
E' un personaggio vincente perché,alla fine,la sua generosità sarà riconosciuta dai suoi cari che capiranno le motivazioni delle sue scelte,e ne apprezzeranno il valore.
La campagna siciliana è la cornice in cui si svolge il racconto,con la sua luce,con i suoi chiaroscuri che sembrano riflettere i sentimenti umani.
Il linguaggio è quello dei nostri nonni,semplice ma al tempo stesso ricco di contenuti e allocuzioni intraducibili,in italiano,ma che riescono ad esprimere le sfumature dell'animo in una introspezione sempre attiva della protagonista.
E' un libro molto bello,che ti prende talmente da non permetterti di interromperne la lettura fino alla sua conclusione.

il 7 settembre 2014 alle 13:10 ha scritto:

E' noto che in Sicilia alcuni verbi rigorosamente intransitivi vengono usati in modo transitivo ("vietato uscire i carrelli dal supermercato", "entra la macchina nel garage"). Orbene, anche nel bel primo romanzo di Lella Seminerio, di cui mi auguro di leggere ulteriori opere, (" La casa del mandorlo"), si trovano tre espressioni che mostrano un uso distorto di tali verbi. E non si tratta di espressioni poste in bocca ai personaggi, per cui si potrebbe pensare ad una condivisibile fedeltà all'uso dialettale del linguaggio, ma di descrizioni di situazioni proprie dell'autrice. Vorrei capire se ciò rappresenti uno stile disinvolto che tollera l'uso errato dei suddetti verbi, che sono "intransitivissimi", oppure.....oppure cosa? Cordialità. Tullio d'Amato.