La voce dei clienti
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eli il 6 aprile 2012 alle 23:12 ha scritto:
Giulietta Bandiera ha riflettuto e scritto su un tema che, valutato nella sua genialità, potrebbe cambiare una visione radicata da 2000 anni e soprattutto aiutare chi vive nel presente. |
Geom. Alessandro Camillo il 6 aprile 2012 alle 11:25 ha scritto: Sono rimasto entusiasta di questo libro perchè mi ha fatto capire tante cose di Gesù e del suo amore per noi, consiglio a chiunque di leggerlo. Leggi tutti i commenti (46) |
Lucia il 6 aprile 2012 alle 04:32 ha scritto: Mi complimento con l'autore, è un libro eccellente. Gli ha scritto anche via email, mi ha dato il suo recapito telefonico e si è reso disponibile anche a mie domande e chiarimenti. Davvero un bel libro e una brava persona. Leggi tutti i commenti (7) |
Giacomo il 5 aprile 2012 alle 17:14 ha scritto: Consigliato a tutte le persone che "come me" sono alla ricerca e faticano a imbroccare la giusta via. Leggi tutti i commenti (23) |
Charles de Foucauld. Io semino altri raccoglieranno
Libreria Editrice Vaticana
(gennaio 2005, 160 p.)
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Prof. LUISA SENTIERI il 4 aprile 2012 alle 09:04 ha scritto: Molto attuale e denso di significato per la vita di oggi. Leggi tutti i commenti (2) |
Don Mariano Palumbo il 3 aprile 2012 alle 23:45 ha scritto: Per conoscere la grande semenza che ebbe, ed ha, l'avventura di Francesco nella storia. Leggi tutti i commenti (2) |
Giuliano Magurano, gmagura@alice.it il 3 aprile 2012 alle 09:12 ha scritto: Antonio Bello sapeva coniugare la carità del pastore, la profondità del teologo, la semplicità e la bellezza della parola. Ne è testimonianza questo breve ma intensissimo testo, uno degli ultimi, scritti da Don Tonino, prima di vivere la sua Pasqua. Profondamente minato dal male che di lì a poco l'avrebbe portato alla morte, Don Tonino, "confitto" insieme a Gesù sulla Croce, ma non sconfitto, come lui stesso dice, si interroga, seguendo Gesù lungo le stazioni della Via Crucis, sul senso della malattia e del dolore, rifiutando la retorica consolatoria e cercando dolorosamente, sulla propria pelle, le risposte nella fede. In questo modo riesce a coniare alcune idee cristalline per la loro bellezza e pregnanza di significato: dietro la Croce c'è un posto libero per noi, per stare vicini a Gesù, ancor di più di quanto lo è stato il "buon ladrone" e pregarlo di non lasciarci soli, di sostenerci nelle nostre difficoltà e nelle nostre miserie; la Pasqua è la festa dei macigni rotolati: ognuno ne ha uno fatto di peccato, codardia, superficialità, che pesa e opprime il suo animo, ma la Pasqua è l'esperienza liberatrice del Risorto, che fa rotolare via il macigno e libera il nostro animo dai pesi che l'opprimono; la salvezza passa attraverso la testimonianza concreta, fatta di piccoli gesti, parole, carezze, incoraggiamenti, sostegno, aiuto che ci scambiamo vicendevolmente e quindi passa per i pianerottoli, per le periferie, per le nostre strade e anche attraverso le nostre sconfitte, le nostre delusioni e i nostri sogni non realizzati perché la salvezza non si misura con l'indice d'ascolto o col gradimento mondano ma attraverso l'offerta di se stessi, con tutto il fardello di miseria che portiamo, al Cristo Risorto, affinché le nostre ferite possano diventare stimmate lucenti di risurrezione; infine, sottesa a tutto il testo, l'idea che nulla vada perduto, che esiste un'economia spirituale del dolore che sostiene il mondo e che invita quindi, quando il dolore viene nella nostra vita, di sostenerlo con coraggio, speranza e fiducia, affidandoci a Nostro Signore Gesù Cristo, perché il Padre non lascia nessuno confitto alla Croce, se non per poche ore, anche se terribilmente dolorose, poi, come è stato anche per il Suo dilettissimo Figlio, viene la deposizione: da mezzogiorno alle tre, non oltre, poi c'è la promessa del risorto: "Oggi sarai con me in Paradiso". Leggi tutti i commenti (2) |
MARTA il 2 aprile 2012 alle 12:51 ha scritto:
Ho letto tutti i libri di Padre Amorth e per questo leggerò anche "l'ultimo esorcista". |