Citazione spirituale

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angelo di marzo, angelo.dimarzo@fastwebnet.it il 23 novembre 2011 alle 12:57 ha scritto:

L'omelia di Pamplona rappresenta un culmine nella catechesi di san Josemaria: il santo proclama delle verità che segnano una svolta nella spiritualità della Chiesa.
Mi riferisco in particolare ad una frase riportata nell'immagine per la devozione dei fedeli, in tutto il mondo: "E' in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini".
Escrivà porta alle estreme conseguenze l'Incarnazione: quel Gesù che ha sudato, che ha sorriso, ha pianto, ha mangiato il pesce, da risorto, è il nostro modello.
Non c'è attività della nostra vita che non possa essere santificata, "la dove sono le nostre aspirazioni, il nostro lavoro, i nostri amori", con parole della stessa omelia.
Questo "materialismo cristiano, che si oppone audacemente ai materialismi chiusi allo Spirito" è un seme destinato a dare frutti incommensurabili nel cristianesimo: il merito peculiare di San Josemaria è stato di aver non solo affermato con grande chiarezza alcune verità dimenticate da secoli, ma soprattutto di aver vissuto e aiutato milioni di persone a vivere una siffatta visione umano-divina.
L'omelia del 67 fu la prima espressione pubblica più chiara e forte della spiritualità cristiana della vita corrente.


nicola di bianco il 23 novembre 2011 alle 10:02 ha scritto:

sono l'autore del libro desidererei conoscere le recensioni dei lettori. saluti e grazie

Urbano VI - Prignano Mario
Libro
Prignano Mario Marietti 1820 (gennaio 2010, 296 p.)

Padre CIRO FANELLI il 23 novembre 2011 alle 00:20 ha scritto:

bellissimo libro. L'ho comprato perchè incurioisito dal sottotitolo. L'autore fa compiere un significativo tuffo nel passato per cogliere situazioni e sentimenti che in realtà superano i confini spazio temporali per mostrarsi fortemnete attuali. La figura centrale del libro è vivida e suggestiva.

La ragione della speranza - Ersilio Tonini
Libro

Padre CIRO FANELLI il 23 novembre 2011 alle 00:17 ha scritto:

Il cardinale tonini in questo testo riesce con profondità e semplicità ad offrire un sentiero spirituale molto fecondo per l'uomo contemporaneo che è sempre in ricerca di "ragioni forti". La speranza cristiana è fortemente caraterizzata da una intrinseca ragionevolezza.


Padre CIRO FANELLI il 23 novembre 2011 alle 00:15 ha scritto:

il testo presenta la figura di giorgio la pira con un pathos unico. L'autore ci presenta il ritratto di un uomo che riuscito perfettamente a saldare la terra con il cielo. La pira è colto nella sua intensa spiritualità ma anche nella sua originale intelligenza politica.


Teresa Armenti il 22 novembre 2011 alle 20:32 ha scritto:

Il titolo di questo libro mi ha subito incuriosita, perché nelle famiglie ci sono molti conflitti e litigi per la spartizione dell'eredità. La lettura mi dovrebbe aiutare a comprendere ed attuare alcune strategie per evitare nella mia famiglia che avvengano divisioni e discordie.


Studente Guido Chiesa il 22 novembre 2011 alle 18:08 ha scritto:

Un libretto bellissimo, di facile lettura, che non dovrebbe mai mancare nelle nostre biblioteche.
Chi riesce a dominare la propria mente razionale e passare all'abbandono alla volontà di Dio è vicinissimo alla santità.
Leggetelo tutti. Non ci può fare altro che bene mettere in pratica questi consigli.

Studente Guido Chiesa il 22 novembre 2011 alle 18:07 ha scritto:

Un libretto bellissimo, di facile lettura, che non dovrebbe mai mancare nelle nostre biblioteche.
Chi riesce a dominare la propria mente razionale e passare all'abbandono alla volontà di Dio è vicinissimo alla santità.
Leggetelo tutti. Non ci può fare altro che bene mettere in pratica questi consigli.

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Umberto Masperi il 22 novembre 2011 alle 15:50 ha scritto:

Un libriccino che si può portare con sé,nel proprio borsello, on the road, anzi ,oggi:on the train; ti è sempre vicino, ti è fedele amico e può chiederti che anche tu lo divenga … di lui. Ogni occasione è utile per aprirlo e leggerne alcune paginette.
Un libriccino del passato che però suggerisce riflessioni, suscita domande, che non passano mai.
Un libriccino a molti sconosciuto ( non ha avuto la fortuna del suo,forse, “coetaneo”, di area inglese o francese che fosse , ‘Imitazione di Cristo’ ).
Le vicende storiche possono aver avuto la responsabilità di alcune ingiustizie (… fu Lutero che lo rese noto al pubblico, ma un Lutero che potremmo dire “di prima maniera” animato da profonda religiosità, purtroppo tormentato dall’eccessivo senso della colpa e da una scarsa apertura verso il Dio della ‘misericordia’ e consolazione – “venite a me voi tutti… Venite ad me, omnes, qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos “ - ; … fu la Chiesa ufficiale che rimase più preoccupata dell’ortodossia, della verità del dogma, e meno,forse, dell’uomo ‘incarnato’ che dev’essere aiutato e sorretto con carità fraterna; … fummo noi che,per ragioni complesse, ci dividemmo ( e siamo divisi) nelle nostre “scelte” religiose, anziché testimoniare e vivere l’unità dal figlio di Dio invocata nell’ora estrema :“ … ut unum sint” ).
Le vicende storiche hanno portato il nostro libriccino ad “operare” in comunità religiose di paesi tedeschi ( o nordici), a partire dal secolo dei Lumi, soprattutto in quella dei pietisti.
Oggi : non più il timore per problemi di “ortodossia”, anzi sentimento di gratitudine perché l’editore ci offre questa opportunità ( ed allo scrivente , in paticolare, quella di ripensare alla grande problematica mistica, nel pensiero occidentale, dal neoplatonismo greco classico a quello cristiano , mai spenta nella scolastica medioevale). Il curatore (traduttore) con la sua Introduzione da vero esperto e studioso dei mistici tedeschi ( da Eckhart a Taulero, da Silesio a Franck,ecc) come sempre dimostra di essere ( e quanti altri suoi studi ci ha dato in questi nostri anni!), Marco Vannini, ci offre dotte considerazione storiche e teologiche che ,al di là della loro profondità ( ed anche difficoltà!! ) ci aiutano nella nostra formazione … a livello di cultura religiosa.
Ma, poi ; prestiamo attenzione alle sollecitazioni che troviamo tra le righe dell’Anonimo Francofortese ; risuona l’eco di parole rimaste impresse dentro , chiuso il libro.

Solo alcune … perché l’eco non si spenga subito.

§ 4. “ … quel che si deve chiamare bene non appartiene ad altri che all’eterno e vero bene”.
§ 9 “ .. è ( =Dio) ogni bene al di sopra di ogni bene. Non ha neppure bisogno di entrare nell’anima, perché vi è già dentro. Ma è sconosciuto … La beatitudine non sta nel molto o nel molteplice, ma nell’Uno e nell’unità … non vi fu mai uscita tanto buona, che il rimanere all’interno non fosse migliore”.
§ 31 “ … Ci sono due tipi di luce:una vera ed una falsa. La luce vera è la luce eterna,cioè Dio; oppure è una luce creata,ma comunque divina, e la sai chiama grazia”.
§ 32 “ … Guarda :come Dio è l’unico bene, conoscenza e luce, così è anche volontà,amore,giustizia,verità e assolutamente ogni perfezione, e tutto ciò è un essere in Dio”.
§ 142 “ … bisogna anche distinguere due tipi di amore,uno vero e uno falso. Ogni amore deve essere istruito e quindi guidato da una luce o da una conoscenza. La vera luce genera il vero amore …”.
§ 43 “… quando viene amato da un uomo nella vera luce e nel vero amore,questa è la vita migliore, più nobile e degna che mai ci sia stata e possa esserci ”.
Osservazione.

Ha certamente ragione Vannini ( non lo nego ) quando osserva che in quest’opera è assente ogni concetto di storia della salvezza, anzi : tanto di storia quanto di salvezza. E’ , sottolineo però io, la prospettiva, quasi un peccato d’origine, del misticismo di origine neoplatonica. Ma viene pure DA AGGIUNGERE: a noi che siamo abituati invece a questo concetto ( pensiero forte e ricorrente anche nella Chiesa dalle origini al …Vaticano II) non sono forse ,tuttavia ,spesso “assenti” quei concetti di ... interiorità, di profondità , di soggettività, di distacco, di trascendimento del tempo e di ciò che è transeunte , che rendono viva ,incisiva ( e non un-po’-scontata )la Parola che ci salva, e quindi la dimensione cristologica della nostra fede, alla luce della Sacra Scrittura ?

Bella la citazione riportata in nota , tratta dal “Pellegrino cherubico” (Cherubinischer Wandersmann) di Silesius:

“ la Scrittura è scrittura e null’altro .Mio conforto è l’essenza / e che Dio parli in me la parola eterna ...Amico, basta ormai. Se vuoi leggereancora / Và e diventa tu stesso la Scrittura e l’essenza”.


On the road – on the train.

*« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare » (J. Kerouac On the road)
Noi lo sappiamo , come lo seppero i nostri “ amici” di alcuni secoli fa, che ci insegnano ancora :“ yn bliben … besser “ ( “ il rimanere dentro .. meglio”).


** “« Dov'è la mia dimora? Dove io e tu non stiamo ./
Dov’è la mia ultima meta, verso cui io devo indirizzarmi?/
Là dove non se ne trova nessuna . E dove occorre che mi diriga ? /
Io devo , ancor più pienezza di Dio , trasferirmi in un deserto.
« Wo ist mein Aufenthalt? Wo ich und du nicht stehen./
Wo ist mein letztes End, in welches ich soll gehen?/
Da wo man keines findt. Wo soll ich denn nun hin?/
Ich muß noch über Gott in eine Wüste ziehn » (Pellegrino cherubico).

Popolo d’Israele: esperienza “storica “ del deserto; ora in noi.


Dany79 il 22 novembre 2011 alle 12:52 ha scritto:

Ho apprezzato molto il capitolo sulle preghiere di liberazione e sulla possibilità che hanno i laici di poter pregare contro le forze del male: non pensavo che anche noi semplici laici potessimo essere parate attiva in questo processo di liberazione. bello e interessante davvero!

Dany79

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Elena il 21 novembre 2011 alle 17:58 ha scritto:

Libro molto bello ed intenso: le storie narrate ti coinvolgono in prima persona, che tu sia credente o meno, perchè parlano di qualcosa che va oltre la religione o la politica o la cultura... sono storie con al centro la Vita e la sacralità dell'esistere. Un volore universale che nessuno dovrebbe mettere in discussione, mai.

Abramo - Sandro Carotta
Libro
Sandro Carotta Edizioni Messaggero (ottobre 2009, 104 p.)

anna maria il 21 novembre 2011 alle 15:58 ha scritto:

Ragazzi ve lo consiglio perche ci aiuta a capire fondamentali cose verso le alleanze con Dio.
Per esempio l' alleanza di Dio con Noè,oppure con Abramo,o ancora Mosè e, infine l alleanza definitiva con Gesù che si sacrifica per noi... non lasciate perdere la chiesa e pregate prima di mangiare o dormire cosi Dio manderà un angelo a prottegerci...


Umberto Masperi il 21 novembre 2011 alle 15:51 ha scritto:

Un’opera che abbiamo “incontrato” per la prima volta sui banchi di scuola,durante gli anni liceali, con lo studio della letteratura e del pensiero filosofico di fine ‘700 ( la grande stagione del neoclassicismo e romanticismo tedeschi) riletta OGGI potrà sembrare solo una scelta dettata dalla nostalgia degli anni giovanili che mai più ritorneranno. Ma quella nostra “formazione” (Bildung) adesso possiamo pur dire che ha resistito all’usura del tempo, anzi ne viene ancor più illuminata; adesso che abbiamo i capelli bianchi. Sui testi scolastici ( di autori dai nomi prestigiosi) allora fu solo … un’infarinatura; cogliamo quindi l’occasione ( grati alla casa editrice ed ai suoi curatori) per la lettura integrale ( e bilingue). La tesi di Schiller è ancora di attualità?
• Riflettiamo.
IL CONTESTO STORICO. La rivoluzione francese che ebbe inizio, in maniera moderata, come lotta a quelle forme di ingiustizia che caratterizzavano le monarchie ( ancora assolute ) dell’Ancien Régime ( con rivendicazioni più che legittime, con documenti che furono il punto d’arrivo della riflessione dei grandi pensatori dell’età dei lumi – es. Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino - ) poi sfociò nella più cupa stagione del terrore giacobino. Il MALE sempre genera il MALE: al terrore rosso subentrò il terrore bianco ( con buona ‘grazia’ della Pivetti). Negli stati tedeschi gli intellettuali di quegli anni scrissero pagine importanti ( dal loro iniziale giovanile entusiasmo alla profonda delusione : ricordiamo solo Hegel,Schelling,Hölderlin, Fichte … Schiller …).
UNA PROPOSTA. Le “Lettere” di Schiller ci propongono la sua ‘concezione’ dell’ “uomo” ( umanità). I due ‘impulsi’ che lo caratterizzano ( quello materiale – impulso sensibile; quello spirituale - impulso formale, entrambi essenziali, ma ‘unilaterali’). Affinchè , per utilizzare un linguaggio alla Marcuse a noi più vicino ,non “rimanga” un uomo ad una dimensione (scelta o prevalenza dell’uno o dell’altro ) occorre la loro mediazione : si ha con quella ‘forza’ totalizzante che è l’ ‘estetica’. Su questo concetto (“estetica”) abbiamo nel testo schilleriano continui richiami approfondimenti puntualizzazioni sviluppi arricchimenti sottolineature critiche. Lascio al lettore interessato l’avventura di pensiero nel seguire punto per punto il discorso del Nostro.
UN PROBLEMA. Il terribile spettacolo dell’esplosione della violenza che non è terminato con il suo impensabile culmine del secondo conflitto mondiale, ma che abbiamo dietro di “noi “ ( parlo ai giovani) con le ultime ( anzi:penultime) immagini della fine del dittatore libico, non ci suggerisce forse l’attualità di quella lezione storica della rivoluzione francese ( cambiati ovviamente i contesti)? Schiller certamente non ci dà una chiave ( o “ la” chiave) per aprire la porta di un futuro migliore; ci mette,però,davanti agli occhi ( dello spirito) la prospettiva laica di un uomo “completo”.
UNA RIFLESSIONE. Quando i nostri ‘politici’ SOTTOVALUTANO l’importanza della formazione ( educazione – Erziehung) completa ( non solo delle tre “i”!) dei nostri ragazzi ( indirizzi scolastici), l’importanza, poi, della presenza della cultura nelle sue varie espressioni ( dalla musica al teatro,dal cinema alla danza ….) nella società odierna ,avendo sulla bocca una sola parola (“taglio” … ai finanziamenti - parlo da persona fuori dall’ambiente ) i n a t t o non dimostrano di essere loro … uomini( “politici”) contro cui Schiller più di due secoli fa ha puntato il dito?
BUONA LETTURA : al termine capi –rete (-remo) che questo poeta tedesco non è solo l’autore dell’ “Inno alla gioia” ( che noi europei cantiamo poco, ma soprattutto … testimoniamo pochissimo)

• … Gioia! / Bella scintilla degli dèi (Freude, schöner Götterfunken ) … colui che ha la fortuna d’essere l’amico d’un amico (Eines Freundes Freund zu sein) … Siate uniti, esseri, a milioni! / Che un solo abbraccio (bacio!) allaccia l’universo! (Seid umschlungen, Millionen! Diesen Kuß der ganzen Welt!).

Gioia , BELLEZZA :
"È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?"
(F. M. Dostoevski, L'Idiota).


Sig.ra Aida Tindara Mannarino il 21 novembre 2011 alle 14:06 ha scritto:

un bel pensiero natalizio, semplice e dolcissimo!!!


Sig.ra Aida Tindara Mannarino il 21 novembre 2011 alle 14:03 ha scritto:

profondo e utile per conoscere meglio le Fonti Francescane.

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