Scrittore ecclesiastico nato ad Ibora nel Ponto (Asia minore) circa il 356, morto nel 399. E' una figura di primo piano tra i teorici della
spiritualità della Chiesa antica.
Fu nominato lettore da
Basilio il Grande, diacono da
Gregorio di Nazianio. Esercitò il ministero della predicazione a Costantinopoli fino al 382, poi prima brevemente a
Gerusalemme, poi definitivamente in
Egitto si dedicò alla vita ascetica. Fu discepolo di S. Macario l'egiziano. Scrisse: l'
Antirrheticus, raccolta di sentenze bibliche; il Monasthicus, raccolta di massime per anacoreti; lo Specchio per i monaci; lo Specchio per le monache; 600 Problemi gnostici, di contenuto dogmatico e morale; 67 lettere;
Piccolo Trattato sulla vita monastica; Capitula XXXIII di carattere allegorico; Sentenze; De Oratione; De malignis Cogitationibus; Commentarii ai Salmi ed ai Proverbi.
È il primo
monaco che abbia lasciato una notevole eredità letteraria ed è il più fecondo ed originale fra i monaci dell'Egitto. Amò esprimersi in brevi massime, talora tolte dalla
Scrittura.