Indice
Stephan van Erp – Carlos Schickendantz – Tom McLean, Editoriale
Abstracts
I. Spazi di sacramentalità: fondamenti teologici
Kimberly Hope Belcher, Sacramentalità del mondo.
Prospettive sacramentali e teologiche
I/ Dall’incarnazione alla creazione
II/ L’ordine creato: tempo, spazio ed éschaton
III/ La creazione decaduta
IV/ Conclusione
Peter Chong – Carmel Pilcher, Sacramento della natura.
Prospettive eco-teologiche
I/ Introduzione
II/ La cosmologia figiana espressa attraverso il vanua
III/ L’esperienza figiana del vanua della vulnerabilità
IV/ La teologia della vulnerabilità è una spiritualità emergente tra le vulnerabili isole del Pacifico
Ángel F. Méndez Montoya, Transignificazione o la teopolitica della “strana” sacramentalità di Dio nei corpi feriti e considerati spazzatura
I/ La strana sacramentalità della presenza divina in corpi che non contano
II/ Transustanziazione e transignificazione
III/ Le presenze transcorporee sono cuir 5 Stephan Tautz, Vivere sacramentalmente in un mondo politico.
Verso un’ontologia politica sacramentale
I/ Teologia sacramentale e teologia politica: una storia condivisa, ma non ancora scritta
II/ La sacramentalità come teologia politica della Chiesa
III/ Un fondamento scosso: la condizione postmoderna per riflettere sui sacramenti e sulla politica
IV/ La sacramentalità come fondazione teo-politica della Chiesa e del mondo
II. Sacramentalità al di là dei sacramenti: pratiche ecclesiali
Erik Borgman, Essere Chiesa nel mondo come Sacramentum Mundi. Ripensare la nozione di Chiesa come sacramento in vista della sacramentalità del mondo
I/ Introduzione
II/ Rivelazione inaspettata
III/ Nel e per il mondo secolare, ma non del mondo secolare
IV/ Presenza nell’assenza
V/ Non costruito, ma scoperto
Tom McLean, Solo sette sacramenti? La sacramentalità dei rituali e delle benedizioni oltre i sacramenti
I/ Sette sacramenti?
II/ Efficacia rituale-simbolica
III/ La sacramentalità di altri atti rituali
IV/ Conclusione
Kathleen McManus, Una pluralità di ordinazioni sacramentali in un mondo e in una Chiesa in evoluzione
I/ Introduzione
II/ Uno scenario comune
III/ Il sacramento dell’unzione degli infermi
IV/ Evoluzione di un sacramento
V/ Riforme del Vaticano II
VI/ Conclusione
Julia Feder – Heather Fryer – Rebecca Murray,
Non c’è salvezza al di fuori del mondo. Abusi sessuali
del clero e sacramentalità al di là dei sacramenti
I/ I sacramenti come fonte di violenza
II/ Non c’è salvezza al di fuori del mondo
III. Aprirsi alle altre religioni: approcci comparativi
Eduardo de la Serna, La colletta, sacramento
a favore dei poveri tra i santi di Gerusalemme
I/ Breve annotazione storica
II/ La colletta
III/ Il significato che Paolo dà alla colletta
IV/ Il significato provocatorio della colletta
Megan Hopkins, Sacramentalità refrattive.
La liturgia islamica e cristiana e l’amicizia
I/ Introduzione
II/ Sacramenti e sacramentalità nel cristianesimo
III/ I segni islamici (‘ayat)
IV/ Conclusione comparativa: sacramentalità refrattive
Anil D’Almeida, La sacramentalità nell’induismo
e nel cristianesimo. Un approccio teologico comparativo
I/ Introduzione
II/ La sacramentalità nell’induismo
III/ Rmll
IV/ La sacramentalità degli svarpa nella Rmll
V/ Jhnki, il contatto con il divino
VI/ Insegnamenti per la tradizione cristiana
VII/ L’uso dei sensi
VIII/ Il riconoscimento delle devozioni popolari
IX/ L’insegnamento per la liturgia
X/ Conclusione
Viorel Coman, La manifestazione del celeste dall’interno
del terrestre. Ortodossia orientale e sacramentalità .
I/ Introduzione
II/ Cristo – Chiesa – Mondo: un trittico sacramentale della teologia ortodossa
III/ Sacramentalità ed ecologia
IV/ Conclusione
Forum teologico
Andrea Grillo, Opportunità e limiti della sacramentalità.
Che cosa impariamo dal dibattito su Fiducia supplicans
I/ Il configurarsi faticoso di una “benedizione pastorale” delle coppie in situazioni irregolari
II/ Le precisazioni che non portano chiarezza
III/ L’ombra lunga di Tametsi, con la sua “ansia istituzionalizzante”
Gerhard Müller, Il mio incontro con Gustavo Gutiérrez
I/ Lima 1988: Il seminario sulla teologia della liberazione
II/ Il modello: Bartolomé de Las Casas
III/ L’unità dell’orientamento a Dio e della responsabilità del mondo
IV/ Addio, Gustavo, e a dopo
Rassegna bibliografica internazionale
Editoriale
Nel 2012 Concilium ha pubblicato un numero sul tema “Sacramenti e storia” in onore di Edward Schillebeeckx. In quel numero gli autori si sono focalizzati sullo stato attuale della teologia sacramentaria, in particolare sullo sviluppo dell’approccio di Schillebeeckx ai sacramenti. Nel primo articolo si legge che l’obiettivo finale della riflessione teologica è «mostrare come questo mondo attuale è lo spazio per la vicinanza del regno di Dio. Compito della teologia è quello di mostrare come la storia sia sacramentale, come essa sia segno e strumento della presenza di Dio che Gesù ha annunciato». Sebbene tale idea di «vedere la storia come sacramentale» fosse la ragione principale del fascicolo del 2012, non è stata affrontata pienamente come tema teologico a sé stante. Considerando gli sviluppi attuali nella Chiesa e nella teologia, ci sono ragioni sufficienti per rivisitare il tema della sacramentalità. Dalla pubblicazione del numero 1/2012, la Chiesa ha emanato la Laudato si’ e, più recentemente, la Fiducia supplicans, in cui la nozione di sacramentalità svolge un ruolo centrale. In questi documenti la Chiesa cerca di ampliare la nozione del sacramentale oltre i sacramenti concreti, significando la presenza di Dio nel mondo o l’amore infinito di Dio nella benedizione delle coppie omosessuali. Secondo alcuni, questo “ampliamento” della sacramentalità supera certi limiti teologici, mentre altri accolgono con sollievo e gioia tale sviluppo. Sembra esserci uno spostamento nell’attenzione teologica, dal considerare la Chiesa come sacramento del mondo (sacramentum mundi) a comprendere il mondo come sacramento (mundus sacramentum est), di cui la Chiesa vive per diventare sacramentum mundi. Riflettere su ciò che può essere considerato sacramentale oltre i sacramenti, e sulle opportunità e i limiti della sacramentalità, è un compito importante per la teologia odierna. Cosa significa vedere il mondo come sacramentale? Come ciò modella il nostro modo di comprendere la natura, la società e l’umanità? Cosa ci insegna la sacramentalità del mondo riguardo alla sacramentalità della Chiesa e dei suoi sacramenti? Già in Gaudium et spes leggiamo che «il popolo di Dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore che riempie l’universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio. La fede infatti [...] svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo» (GS 11). Il concilio ha invitato la Chiesa a diventare una comunità che vive sotto i segni di Dio. Abbiamo appreso recentemente, tuttavia, che le comunità odierne, incluse le Chiese, accolgono ingiustizie e abusi, e che a causa di ciò le persone e i gruppi al loro interno sono feriti e polarizzati. Anche la liturgia e l’immaginazione teologica non sono immuni a questa ferita. Perciò, la questione di come una comunità ferita possa diventare segno e strumento della presenza di Dio è divenuta ancora più urgente. Come può una comunità ferita essere considerata sacramentale? Come possono le persone e i gruppi emarginati, che sono nascosti e ignorati, essere considerati sacramentali, come segni critici e strumenti della presenza di Dio nel mondo? Paolo VI disse a Bogotá nel 1968, in occasione dell’inaugurazione della Conferenza di Medellín: «Siamo venuti a Bogotá per onorare Gesù nel suo mistero eucaristico e ci sentiamo pieni di gioia per aver avuto l’opportunità di farlo, giungendo anche qui per celebrare la presenza del Signore tra noi, in mezzo alla Chiesa e al mondo, nelle vostre persone. Siete un segno, un’immagine, un mistero della presenza di Cristo. Il sacramento dell’eucaristia ci offre la sua presenza nascosta, viva e reale; anche voi siete un sacramento, cioè un’immagine sacra del Signore nel mondo, un riflesso che rappresenta e non nasconde il suo volto umano e divino». La sacramentalità potrebbe essere uno strumento critico per discernere tra i luoghi dell’amore infinito di Dio e gli spazi in cui quell’amore viene violato? Affrontare queste questioni è vitale per la Chiesa, se non altro per evitare che i suoi sacramenti diventino strumenti di esclusione. Per considerare attentamente fino a che punto il sacramentale possa essere esteso, Chiesa e teologia dovrebbero essere attente alle pratiche sacramentali al di fuori delle loro proprie tradizioni. Cosa si può imparare sulla sacramentalità dalle pratiche rituali compiute dagli altri religiosi? Quali sono le differenze e le somiglianze tra le pratiche di ritualizzazione del sacro in altre tradizioni religiose? Nella prima parte di questo numero, Kimberly Hope Belcher, Peter Chong e Carmel Pilcher, Ángel Méndez Montoya e Stephan Tautz riflettono sugli spazi attuali di sacramentalità: il mondo, la natura, i corpi e le strutture politiche. Nella seconda parte, gli autori si concentrano sulle pratiche ecclesiali correnti: Erik Borgman sulla ricezione post-conciliare della nozione di Chiesa come sacramentum mundi, Tom McLean sui rituali e le benedizioni oltre i sette sacramenti, Kathleen McManus sull’ordinazione e Julia Feder sugli abusi sessuali del clero e le loro conseguenze per il sacramentale. Nella terza parte gli autori ampliano i nostri orizzonti esplorando la nozione di sacramentalità in altre tradizioni religiose. Eduardo de la Serna si concentra sulle tradizioni bibliche, Megan Hopkins sulle relazioni islamo-cristiane, Anil D’Almeida sul confronto tra induismo e cristianesimo, e Viorel Coman sulle tradizioni ortodosse orientali. Nel Forum teologico, Andrea Grill o esplora il dibattito su Fiducia supplicans, mentre il cardinale Gerhard Müll er rende omaggio all’eredità di Gustavo Gutiérrez, scomparso il 22 ottobre 2024, e che ha avuto un’enorme importanza per questa nostra rivista. I redattori di Concilium lo ricordano con gratitudine e sperano di continuare il loro lavoro nel suo spirito.