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Descrizione
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine. Una storia civile e attualissima, che cattura fin dalla prima pagina.
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Daniele Vaghi il 17 luglio 2018 alle 11:04 ha scritto:
Sorprende la capacita' di Balzano Marco di narrare un pezzo di storia d'Italia e contemporaneamente una storia intima, personale, fondendole in un unicum. Mi colpisce anche il fatto che il narratore della storia sia un soggetto femminile. Tutta la parte introspettiva e' parecchio azzeccata mantenendo una scrittura scorrevole. Non avevo mai pensato alla guerra dal punto di vista di chi stava sulle montagne ma non era un partigiano. Il libro l'ho letto in poche ore, penso sia stato meritato trovarsi nella cinquina dei finalisti allo Strega.
ARIELLA MASSARELLI il 3 maggio 2021 alle 22:44 ha scritto:
Un libro da leggere tutto d'un fiato. Ti prende sin dalla prima pagina. Lo scrittore è un uomo, ma fa raccontare ad una donna Trina, la protagonista, attraverso degli scritti che ella stessa maestra di scuola elementare traccia giorno dopo giorno in un quaderno dedicato alla figlia Marica che è scomparsa. Marica se n'è andata dal paese natio, Curon, una notte con degli zii senza avvisare e senza lasciare traccia per non tornare mai più. Solo più tardi arriverà una lettera , ma......... Si racconta della sofferenza di una madre, della sofferenza della guerra 1940-1945,della sofferenza di Erik ,il marito di Trina, che lotta fino all'ultimo respiro per rimanere nel paese in cui è nato, nella valle che ama immensamente. Non ci riuscirà: valle, paesi, pascoli e boschi verranno sommersi con la costruzione della diga per la formazione di un lago artificiale per produzione di energia elettrica. Le persone evacuate, vacche e pecore vendute ...... Dal lago ancora oggi svetta la punta il campanile.