Il cristianesimo orientale e noi. La cultura ortodossa in Italia dopo il 1945

Si tratta di un primo tentativo di fare il punto sulla ricezione della teologia e dell’ecclesiologia orientale in Italia. Dal paradigma marginale dell’apologetica in atto nel dopoguerra si è passati a un interesse più autentico e diretto con il Concilio, grazie al quale sono arrivati sulle nostre sponde i grandi studi della scuola di San Sergio a Parigi. Un recupero lento ma consistente, che ha preso ulteriore fiato con il crollo dei regimi comunisti e l’arrivo di molti emigrati. Non solo la teologia, l’informazione ecclesiale, il lavoro ecumenico, ma anche la pastorale ha iniziato a recepire il patrimonio della spiritualità e della teologia orientale con un’apprezzabile crescita di centri di studio. Fino all’attenzione artistica e culturale che pesca i suoi interessi ben oltre i confini dei praticanti.

Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 12
(http://www.ilregno.it)

Da oltre quindici anni si sono mol­tiplicate in Italia le pubblicazioni ri­guardanti l'Oriente cristiano. Esso è un mondo talmente ricco e variegato da risultare spesso complesso, soprat­tutto agli occhi di chi lo accosta per la prima volta. Il libro di Cazzago, of­frendo una guida sicura per sapere co­sa leggere nei diversi settori (storia, li­turgia, arte e iconografia, teologia), si propone come uno strumento utilissi­mo per chiunque desideri avvicinarsi all'Oriente cristiano e alla teologia or­todossa.

L'autore, docente di Teologia del­l'Oriente cristiano e Agio grafia presso l'Istituto di scienze religiose dell'Uni­versità cattolica di Brescia, offre una ricostruzione storica per capire come, con quali autori e con quali strumenti, (riviste, collane di teologia) la cultura religiosa italiana si sia aperta all'incon­tro e al confronto con l'Oriente cri­stiano e la teologia ortodossa. Nel pe­riodo che va dal 1945 al 2007 egli indi­vidua tre fasi. La prima che va dal 1945 fino al Vaticano II è caratterizzata da un'assoluta scarsità di traduzioni di testi di teologi russi e dalla totale indif­ferenza rispetto ai greci e ai romeni. Forte è la prospettiva apologetica e controversistica dei pochi autori cat­tolici che s'interessano di teologia or­todossa. L'autore russo che in ambito italiano ebbe una maggior attenzione grazie alla traduzione di alcuni suoi testi fu Vladimir Solov'ëv (pp. 53-54).

La spiritualità russa venne fatta cono­scere soprattutto grazie alle traduzio­ni di pochi testi da parte dei gesuiti del Pontificio istituto orientale: I. Kolo­grivov e T. Spidlik (pp. 28-29). Dal 1965 al 1989 abbiamo poi una fase di prima apertura, soprattutto grazie al vento di rinnovamento portato dal concilio. I primi testi di teologia orto­dossa (ancora una volta quasi sempre solo russi) sono di teologi che sono stati osservatori al concilio come P. Evdokimov, con l'opera L'Ortodossia pubblicata nel dicembre del 1965 e su­bito riedita nel gennaio 1966 (p. 47). In verità, la teologia ortodossa che in Ita­lia si conobbe fu quasi esclusivamente quella dell'emigrazione parigina (P. Evdokimov, S. Bulgakov, N. Afana­s'ev, O. Clement) e americana (J. Meyendorff, A. Schmemann), mentre pochi furono i testi di autori romeni e greci. Questi ultimi, grazie alle meritorie traduzioni di B. Petrà, iniziarono a essere conosciuti solo a partire dai primi anni '80. La terza fase, che va dal 1990 al 2007, vede, con la caduta del comunismo, molte delle chiese dell'Europa dell'Est ritrovare la liber­tà e, anche se con fatica, intraprendere liberi contatti con il mondo religioso occidentale. In Italia vi è un'esplosio­ne di interesse per il mondo teologico e spirituale bizantino e ortodosso (pp. 99-115). Il libro, dopo la conclusione che propone interessanti riflessioni sia di ordine ecclesiale ed ecumenico che culturale, si chiude (pp. 127-138) con la dettagliata bibliografia di ciò che di autori russi, greci e romeni è disponi­bile in lingua italiana. L'autore ha svolto, come mostra il ricchissimo apparato di note, un enor­me lavoro di ricerca e documentazio­ne, che conduce a una conoscenza chiara e completa dell'argomento af­frontato.

Questo studio sarà certa­mente utile per gli studenti delle facol­tà teologiche, per chi frequenta gli isti­tuti di scienze religiose, per gli inse­gnanti di religione, per i sacerdoti e per chiunque voglia iniziare a cono­scere il complesso mosaico del cristia­nesimo orientale prendendo coscien­za di quanta ricchezza esso sia porta­tore e di quanta strada si è percorsa e di quanta ancora se ne possa e debba percorrere per giungere veramente a «ricomporre le eredità.

 

Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n. 2 del 2008
(www.credereoggi.it)